E’ in arrivo un nuovo codice deontologico medico. Una prima bozza è già pronta per essere nuovamente modificata ed approvata. Tra le prime cose che cambieranno? La definizione di paziente. Basterà davvero questo a migliorare la sanità?
rapporto medico-paziente
Effetto placebo, funziona come i farmaci?
L’effetto placebo agirebbe con le stesse dinamiche chimiche dei farmaci. A sostenerlo, è Fabrizio Benedetti, professore di Neuroscienze all’Università di Torino e membro dell’Istituto Nazionale di Neuroscienze (Inn), che ha ha pubblicato la sua ultima ricerca sulle pagine di “Nature Medicine”.
La salute si cerca sul web
Salute: 3 italiani su 10 la cercano sul web. Lo afferma una ricerca condotta dal Censis che voleva monitorare i rapporti tra pazienti e medici. Con sorpresa, ma forse non troppa, il “dottore” non è più considerato infallibile: può sbagliare ed i fatti di cronaca purtroppo ce lo ricordano di frequente. Maria Concetta Vaccaro del Censis durante il convegno La conciliazione, un’alleanza rinnovata tra medico e cittadino ha spiegato i dati del Monitor biomedico 2009:
“Il medico non è più la sola autorevole voce da acoltare. È percepito come un esecutore tecnico di un sapere complesso di cui però non ha più l’esclusiva e se c’è un errore è attribuito alla fallibilità del professionista e non della scienza medica. E questo aumenta l’intolleranza e pregiudica il rapporto medico-paziente».
Rapporto medico-paziente, le sei guide del Ministero della Salute
Un rapporto delicato, spesso controverso, quello che lega i medici ai pazienti. Se da un lato, l’uomo in camice è il salvatore, colui che guarisce anche dalle malattie più gravi, dall’altro è anche un essere umano, al quale si imputano talora errori inevitabili, altri, e a giusto titolo, sbagli prevedibili, che risultano fatali ai degenti.
Ebbene, proprio per regolare la complessità delle interazioni tra il medico e il paziente, il Ministero della Salute ha elaborato sei guide, con rispettivi ambiti di interesse, contenenti ciascuna dieci consigli utili a gestire al meglio il legame tra ammalato e personale medico-sanitario.
Uniti per la salute, questo il nome dell’iniziativa, rivolta a medici, familiari, pazienti, operatori, volontari e aziende ospedaliere. Si tratta in sostanza di fogli informativi rivolti a tutti i soggetti coinvolti nel processo dell’assistenza sanitaria.
E’ scoppiata la sindrome del Dr. House
II medico, attratto maggiormente da una diagnosi complessa, finisce col dedicare meno tempo, meno energia e poca cortesia ai pazienti la cui diagnosi è semplice e facilmente individuabile e curabile. Il medico viene totalmente assorbito da un caso solo se non riesce a venirne subito a capo. Per chi soffre della sindrome del Dottor House quello che conta non è il malato ma la malattia…”.