Operare un malato terminale è un reato, in quanto viola la deontologia professionale medica, anche se c’è il consenso stesso del paziente. A sancire questi principi la Corte suprema di Cassazione, IV Sezione Penale con la sentenza 13746/11 in cui si conferma la condanna di tre medici ritenuti colpevoli della morte di una donna avvenuta l’11 dicembre 2001 a Roma, presso l’Ospedale San Giovanni. Principale imputato in questione il discusso Cristiano Huscher, chirurgo di fama internazionale e pioniere della chirurgia mininvasiva laparoscopica. Malasanità?
E’ difficile rispondere e dare un giudizio su questo caso che sta suscitando numerose reazioni contrapposte. Provo comunque a raccontarvelo partendo da due presupposti: 1) la vittima era una donna, della mia età e come me aveva due bambini. 2) Huscher, ho avuto modo di conoscerlo ed intervistarlo nel periodo più brillante della sua carriera: un eccellente chirurgo, dedito anche ai casi disperati, perché la sua metodica essendo poco invasiva permetteva di farlo. Ed il punto è proprio qui.