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Diabete tipo 1, 6 cose da sapere

Cos’è il diabete di tipo 1? E quali differenze con quello di tipo 2? Quali le cause? Come si fa la diagnosi? Cerchiamo insieme di scoprire le cose essenziali da sapere riguardo questa patologia che colpisce essenzialmente già dall’infanzia (non a caso è nota anche come diabete giovanile.

1.Diabete di tipo 1 e 2 , quale è la differenza?

Il diabete di tipo 1 di solito inizia durante l’infanzia, benché si possa sviluppare anche tra i 30 ed i 40 anni. Il diabete di tipo 2 invece ha solitamente il suo esordio in età adulta. In pazienti con diabete di tipo 1, il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule pancreatiche (cellule beta) che producono l’insulina. Gli studiosi ritengono inoltre che a scatenare questa risposta immunitaria possa esserci una predisposizione genetica mista a fattori ambientali quali un’infezione virale, alimentari, o dovuti alla gravidanza. In caso di diabete di tipo 2, il pancreas non viene attaccato e di solito produce insulina anche se, per diversi motivi, l’organismo non può utilizzare in modo efficace l’insulina disponibile.

I sintomi sono gli stessi, ma nel paziente con diabete di tipo 1 di solito si verificano più rapidamente. Il diabete di tipo 1 non può essere impedito, ma il diabete di tipo 2 può essere prevenuto o ritardata con uno stile di vita sano che parte dall’alimentazione ed il controllo del peso.

2.Chi è a rischio di diabete di tipo 1?

Sebbene il diabete di tipo 1 possa svilupparsi a qualunque età, circa i due terzi dei nuovi casi vengono diagnosticati in soggetti di età inferiore ai 19 anni. Gli studiosi hanno altresì individuato due picchi di incidenza: nella prima infanzia e durante la pubertà. Tale patologia ha le medesime percentuali sia nel genere femminile che in quello maschile, ma è più frequente nella popolazione caucasica piuttosto che in altri gruppi etnici. Una storia familiare di diabete di tipo 1 aumenta anche di un rischio di sviluppare il diabete di tipo 1.

3.Diabete di tipo 1 e diagnosi

Semplici esami del sangue di routine (glicemia) possono indicare la presenza di livelli di zucchero nel sangue anormali. Se una persona ha tutti i sintomi del diabete, le analisi in tal senso (anche quello della glicemia a digiuno) sono il primo passo per la diagnosi. Anche se il campanello d’allarme si può avere dai risultati delle analisi di routine a prescindere dalla presenza di sintomi. Tra le anali specifiche troviamo anche un test dell’ emoglobina A1c capace di rivelare i livelli medi di zucchero nel sangue negli ultimi 2 o 3 mesi. Altri test utilizzati sono il test di tolleranza al glucosio o quello per gli anticorpi specifici nel sangue.

4. Attenzione alla pressione alta

Il diabete di tipo 1 alla lunga danneggia le arterie rendendole suscettibili di indurimento (aterosclerosi) che può portare a pressione alta e altri problemi di cuore e circolazione. Purtroppo, gli alti livelli di glicemia non diagnosticati e prolungati nel tempo possono causare danni a diversi organi del corpo: c’è così un maggior rischio di problemi di vista, malattie cardiache, ictus, insufficienza renale, malattie gengivali, perdita dei denti, e danni al sistema nervoso (specialmente nelle mani e piedi).

5. Come tenere sotto controllo la glicemia

Onde evitare le complicanze dovute al diabete di tipo 1 è particolarmente importante una volta effettualta la diagnosi attenersi alle indicazioni del medico curante: i livelli di zucchero vanno controllati con regolarità (con un apparecchio specifico e strisce reagenti è possibile e necessario farlo a domicilio tutti i giorni) ed in base a questi va controllata l’alimentazione e la somministrazione di insulina.

6. I tipi di insulina

Ogni persona con diabete di tipo 1 ha bisogno di prendere l’insulina per aiutare il fisiologico assorbimento degli zuccheri da parte delle cellule dell’organismo. Nella maggioranza dei casi questa si assume per via iniettiva più volte al giorno. Esistono comunque diversi tipi di insulina:

  • Insulina rapida: efficace in pochi minuti ed ha un’efficacia di un paio di ore
  • Insulina normale: agisce in circa 30 minuti e la sua efficacia arriva a 3-6 ore
  • Insulina intermedia: impiega 2-4 ore per entrare in funzione, ma i suoi effetti copron anche le 18 ore successive
  • Insulina a lunga durata: la sua azione può durare anche 24 ore.

Il medico può modificare le iniezioni di insulina in base ai livelli di zucchero nel sangue: l’obiettivo è quello di mantenere i livelli di glucosio nel sangue nei valori normali più spesso possibile.

L’insulina può essere iniettata utilizzando un ago e una siringa, un sistema a cartuccia, o un sistema di penna pre-riempita. Insulina per via inalatoria, pompe per insulina, e un dispositivo di insulina ad azione rapida possono anche essere utilizzati.

 

 

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