Come fa l’uomo a gioire, arrabbiarsi o anche solo a comprendere le scene che si trova davanti? Finora si era detto che l’uomo è un animale “sociale”, cioè che per natura vive dentro la società, e che senza di essa è perduto. Oggi però sappiamo che questa socialità è aiutata da una sezione del nostro cervello, per la precisione si tratta della sezione denominata F5 o corteccia premotoria ventrale, “abitata” dai cosiddetti neuroni specchio.
Questi neuroni, di cui vi avevamo già parlato in passato a proposito dell’eccitazione dell’uomo di fronte ad un film hard, sono stati una scoperta fatta da alcuni ricercatori dell’Università di Parma. Questa scoperta è diventata oggi un best seller grazie alle milioni di copie vendute del libro che rende nota la loro particolarità, e che adesso pare andare molto di moda. Ma cosa sono effettivamente i neuroni specchio?
Si tratta di neuroni veri e propri che sono “dormienti”, ma che si attivano nel momento in cui un altro essere umano compie un’azione di fronte a noi. Si chiamano specchio perchè in pratica riflettono l’azione. Ad esempio se davanti a noi c’è qualcuno che sta mangiando, nella nostra mente si attivano i neuroni specchio che riflettono nel cervello l’azione di mangiare. Questo ci consente di capire cosa sta avvenendo davanti a noi, ci rende partecipi del fatto che qualcuno sta mangiando.
Questo meccanismo molto semplice è alla base della vita di ogni essere umano. Infatti attraverso di esso noi possiamo interagire con il mondo, capire e prevedere l’azione che qualcun’altro sta compiendo, percepirne le emozioni e provocarne di nuove dentro di noi. Una delle recenti scoperte ha appurato che grazie a questi neuroni noi impariamo a parlare, perchè agendo nell’area di Broca, il settore del nostro cervello che si occupa del linguaggio, permette di comprendere una lingua e di farla parlare. Ma sono responsabili anche dell’empatia, e da qui si spiega perchè quando segna la nostra squadra del cuore esplodiamo con urla di gioia, o quando vediamo un film commovente ci viene da piangere.
La dimostrazione della loro presenza la si può avere davanti ad un mimo. Infatti non c’è bisogno, nell’uomo, di assistere effettivamente ad un’azione o di vedere un oggetto, perchè già lo si intuisce osservando un mimo, o semplicemente un gesto di un’altra persona. La conferma invece la si ha davanti ad un trauma cranico, quando ad essere minacciata è proprio l’area di Broca. In quel caso, se colpiti i neuroni specchio, non solo c’è il rischio di non poter più apprendere una lingua, ma diventa anche impossibile provare emozioni o comprendere le azioni degli altri.