Dalla scoperta di alcuni scienziati emiliani dei famosi “neuroni specchio“, la comunità scientifica si è divisa e ha dibattuto a lungo sulla loro esistenza. Ma se fino a questo momento, veri o no, i neuroni specchio venivano attribuiti alla capacità di vedere e riflettere le azioni degli altri all’interno del proprio cervello, una recente scoperta, sempre italiana, ha provato che questi neuroni vengono attivati anche nelle persone che non possono usufruire degli occhi: i non vedenti.
In particolare, spiega Emiliano Ricciardi, componente del team di ricerca dell’Università di Pisa, si attivano quei neuroni che in un certo senso si sostituiscono a quelli visivi, i quali spiegano come mai le persone che non possono vedere dalla nascita, riescano a muoversi nel mondo come se fossero perfettamente normali.