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Covid, cosa sappiamo della variante KP.2

Cosa sappiamo della variante covid KP.2? Di certo che è già stata rilevata nel nostro paese, forse proveniente proprio dagli Stati Uniti, i quali si preparano potenzialmente a una nuova ondata estiva per colpa sua.

Cosa si sa di questa variante covid

Se c’è una cosa che abbiamo imparato in questi anni con il covid e che è meglio farsi trovare preparati, piuttosto che lasciarsi travolgere dalle conseguenze. Si parla di una variante figlia di JN.1. Per quanto il virus sia scomparso dai nostri notiziari non è scomparso dalle nostre vite. E questa tipologia, giunta fino a noi, sarebbe più trasmissibile e in grado di evadere la protezione dei vaccini rispetto alla precedente.

Non bisogna lasciarsi andare ad allarmismi, ma bisogna farsi trovare pronti. Perché non di rado il covid, anche quando non colpisce in maniera molto forte, è in grado comunque di lasciare strascichi importanti. Spesso più gravi della malattia stessa. È per tale ragione che diventa necessario fare attenzione.

I dati a disposizione sulla variante covid KP.2 non sono ancora abbastanza da rendere possibile una previsione accurata in merito a una potenziale ondata estiva. Negli Stati Uniti, dove è già quella predominante, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie si stanno preparando in vista di un’eventuale ondata. Qui in Italia sono due i sequenziamenti registrati in tal senso. Per quanto ovviamente si possa trattare di una stima per difetto, non è ancora possibile fare previsioni.

Alla data di estrazione dei dati (29 aprile 2024)”, spiega l’Istituto superiore di Sanità, “risultano depositati in I-Co-Gen due sequenziamenti attribuibili al lignaggio KP.2, discendente di JN.1”. Il virus è attualmente “emergente in diversi Paesi, caratterizzato dalla presenza di mutazioni addizionali (S:R346T, S:F456L)”.

Facciamo attenzione al contagio

Cosa dobbiamo fare quindi? Il consiglio è sempre lo stesso, da ormai quattro anni. Se siamo persone immunodepresse è sempre meglio utilizzare la mascherina in ambienti affollati. Allo stesso tempo dobbiamo seguire tutte le indicazioni igienico sanitarie volte ad abbattere il contagio, come lavarsi spesso le mani e di non portarle vicino a qualsiasi tipo di mucosa se tocchiamo qualcosa.

Recenti ricerche hanno infatti confermato che il virus può sopravvivere, a prescindere dalla quantità di aerosol o goccioline di saliva, più di quanto vorremmo. Portandoci a rimanere vittime di un contagio per contatto.

Come anticipato dai virologi stiamo pian piano ancora adattandoci alla convivenza con questo virus. Il quale in determinate circostanze può essere tanto pericoloso quanto lo era in piena pandemia. Aiutiamoci in tal senso applicando la giusta prevenzione. In modo tale la proteggerci in modo adeguato da conseguenze spiacevoli.