L’epidemia di Ebola in Africa è ormai fuori controllo? Per quanto tentino di non lasciarsi andare ad allarmismi ingiustificati, i responsabili di Medici Senza Frontiere sembrano esserne certi: sebbene i decessi siano al momento fermi a circa 337 persone, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il virus per i loro esperti sarebbe passato al secondo stadio dei suoi contagi.
E’ Bart Janssens, il direttore delle operazioni di Medici senza frontiere,ha definire il la situazione dell’ebola in Africa Orientale come “senza controllo”. L’organizzazione è da mesi in prima linea nel fronteggiare il virus. Ora però le risorse scarseggiano ed il personale medico si trova al limite delle sue capacità di rispondere all’epidemia. Il virus nell’attaccare la popolazione sarebbe “entrato in una fase di seconda ondata” e la necessità di un numero maggiore di esperti per la cura e di una seria politica di prevenzione si fanno sempre più pressanti. La febbre emorragica data dal virus dell’ebola è letale e le persone dovrebbero prenderne coscienza tentando di evitare i contagi. Spiega Janssens:
Sono assolutamente convinto che questa epidemia sia ben lontana dall’essere terminata e che continuerà a uccidere un numero considerevole di persone. Sarà sicuramente la più grande epidemia di sempre.
Da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità la situazione viene considerata seria ma non ancora senza speranza o non sotto controllo. E’ palese anche per gli esperti dell’ente istituzionale che serva un maggiore lavoro di prevenzione per evitare i contagi ed il bisogno di verificare che a livello farmacologico si stia facendo tutto il possibile per combattere questo stato di cose. E’ stato verificato in questi ultimi giorni che la maggior parte dei contagi avvengono per le scarse condizioni igieniche e per la non fiducia della popolazione nei confronti del sistema sanitario offerto dai volontari esteri. Due fattori che stanno conducendo la portata dell’epidemia di ebola ad essere peggiore di quella preventivata inizialmente dopo i primi casi.
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