E’ scattato finalmente l’allarme da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità nei confronti del virus dell’ebola che in poco più di un mese ha causato la morte di circa 700 persone e ne ha contagiate più di mille. Mentre l’Oms stanzia 100 milioni di dollari per combattere l’epidemia, la Farnesina invita gli Italiani a non recarsi negli stati colpiti.
Intanto un meeting tra il direttore generale dell’Oms, Margaret Chan ed i presidenti dei Paesi africani coinvolti è stato programmato. Nel corso di questo incontro verrà annunciato un piano di azione contro il virus dell’ebola. Prima di procedere bisogna ricordare tre punti fondamentali di questa malattia, come ci ricorda il Centro per le malattie infettive dell’Ospedale Spallanzani di Roma:
- Il periodo di incubazione di Ebola va da 2 a 21 giorni;
- I sintomi sono: febbre alta, nausea, vomito e diarrea, fino ad arrivare ad emorragie diffuse;
- Il contagio avviene solo nel momento in cui si manifestano i sintomi e soltanto per contatto con i fluidi corporei del paziente, mai per via aerea; pertanto attenzione a toccare vomito, saliva, sangue o feci;
L’Italia al momento non corre pericolo: il ministero ha spiegato di aver da tempo dato il via ad un programma di controllo in modo tale che le salute degli italiani non corresse pericoli relativi a questo particolare ceppo di febbre emorragica. L’allerta, soprattutto dopo l’interessamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è salita dovunque. Negli Stati Uniti, che hanno registrato il primo decesso di un loro concittadino e il contagio di altri due (che verranno a breve trasferiti in patria, N.d.R.) il livello di allarme è salito al suo massimo, (livello 3, N.d.R.) e i controlli agli aeroporti sono diventati più fitti ed approfonditi: qualsiasi persona “sospetta” di essere malata verrà messa immediatamente in quarantena. Sempre negli States avranno luogo i primi trial di un vaccino contro la malattia al fine di contrastarne la diffusione.
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