Epidemia di escherichia coli in Puglia? Non vogliamo lanciare l’allarme ovviamente, ma la domanda nasce spontanea, scoprendo che dal 4 giugno sono 12 le persone che hanno dovuto rivolgersi a cure mediche specifiche per questa infezione. Gli enti regionali per fortuna non hanno preso sottogamba la questione, dando vita a controlli specifici.
A perplimere ancor di più a dire il vero, è il fatto che si tratti di un particolare ceppo di escherichia coli, in grado di instaurare nei colpiti (tutti adolescenti al momento, N.d.R.) la sindrome emolitico uremica, una condizione capace di diffondere nell’organismo umano una potete tossina in grado di causare danni a reni ed al sistema nervoso. Come spiega efficacemente l’Istituto Superiore di Sanità, la verocitossina derivata dall’escherichia coli passa dai villi intestinali all’endotelio dei vasi renali utilizzando la circolazione sanguigna. I sintomi di questa malattia sono essenzialmente anemia, insufficienza renale e riduzione del numero di piastrine nel sangue. I contagi in puglia hanno creato un certo allarme perché in tutta Europa non si superano le poche migliaia di contagiati.
Nei più giovani, i quali sembrano apparire più sensibili clinicamente ad un probabile contagio rispetto agli adulti, ovviamente il danno può essere maggiore, e si corre il rischio di dover ricorrere alla dialisi e vedere l’instaurarsi di possibili problemi di tipo neurologico. Per darvi una idea più precisa, ricordate quando nel 2011 l’escherichia coli venne definito batterio killer e portò al decesso diverse persone? Il sierotipo pugliese potrebbe raggiungere la stessa virulenza. E gli esperti nazionali incominciano a pensare, a causa dell’alto numero di colpiti in una ristretta fascia geografica, che possa esservi davvero un rischio di epidemia.
Al momento numerosi controlli dei Nas sono in corso in tutta la Puglia per tentare di isolare, anche in base alle testimonianze dei colpiti e delle loro famiglie, quale possa essere il ceppo d’origine dell’escherichia coli alla base di ciò che sta avvenendo.
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