L’influenza aviaria può diventare un’infezione a trasmissione sessuale. O almeno può esserlo nelle anatre. Questo è il suggerimento di un’analisi sulla prevalenza influenzale e il comportamento dell’accoppiamento, che propone anche un modo semplice per individuare le popolazioni più a rischio delle anatra che possono ospitare l’influenza aviaria.
Sorprendentemente, più è sfrenato il sesso in una particolare specie di anatra, minore è la probabilità di diffusione del virus. Tutto ha a che fare con la dimensione del pene ed alla complessità della vagina delle femmine. I ceppi letali del virus dell’influenza aviaria possono evolversi dalle versioni innocue e poi passare ad altre specie, quindi è importante monitorare anche i ceppi meno pericolosi negli uccelli selvatici. Le anatre sono i principali portatori dell’influenza aviaria, ma la sorveglianza è difficile.
Ora Gergely Hegyi della Loránd Eötvös University di Budapest, in Ungheria, e colleghi pensano di aver trovato un marker, cioè un metodo per individuarle più facilmente: il “segreto” risiede nell’ala che le anatre mostrano durante l’accoppiamento. Tale conclusione si basa sul precedente lavoro, in cui è stato scoperto che le specie con peni grandi tendono ad avere ali più piccole, le quali hanno anche maggiori probabilità di essere di un solo colore.
La maggior parte delle anatre formano coppie monogame, ma spesso i maschi forzano le femmine a fare sesso perché, a differenza della maggior parte degli uccelli, hanno un fallo. Questo ha portato ad una corsa evolutiva tra i sessi, con i maschi che hanno sviluppato peni migliori per fecondare la femmina, e le femmine di risposta hanno sviluppato una più complessa anatomia vaginale per evitare l’inseminazione da parte dei partner sgraditi.
Quando i ricercatori hanno confrontato i dati sulla prevalenza dei ceppi a bassa patogenicità dell’influenza aviaria in diverse specie di anatre, hanno trovato che le anatre con il pene più piccolo e la vita sessuale “più tranquilla” avevano la febbre aviaria.
Questo è intrigante e un po’ contro-intuitivo, perché un lungo fallo prolunga la copula, e gli accoppiamenti forzati dovrebbero ulteriormente favorire il trasferimento del virus
afferma Hegyi. La spiegazione potrebbe risiedere nel contro-adattamento delle anatre femmine, in quanto
vagine lunghe ed elaborate possono ostacolare la fecondazione indesiderata, ma possono anche rendere difficile per i virus trasmettersi durante l’accoppiamento per raggiungere il luogo di formazione delle uova.
Questa idea potrebbe contribuire a spiegare perché le infezioni spesso hanno un picco durante la stagione riproduttiva. I ricercatori pensano che l’accoppiamento possa diffondersi, finendo nell’acqua, contaminandola, colpendo anche uova e pulcini infettati prima o durante la cova. Secondo il National Institute for Medical Research di Londra, quest’idea è possibile ed interessante, ma ha bisogno di ulteriori studi per essere accertata.
Dato che queste specie di anatra infetta sono facili da individuare, Hegyi auspica che la conferma del legame tra sesso e l’influenza potrebbe aiutare ad identificare le popolazioni selvatiche che hanno più probabilità di diffusione dell’influenza aviaria, facendo scattare immediate precauzioni per la popolazione umana che abita vicino a queste anatre.
[Fonte: New Scientist]