Gli americani hanno inventato la gomma da masticare, e dunque solo loro potevano inventarsi l’evoluzione della stessa, applicabile anche in medicina. Grazie ai fondi forniti dalla famiglia Gates, i ricercatori dell’Università della California di Los Angeles hanno inventato un chewing-gum in grado di scoprire se chi lo mastica è affetto da malaria o no.
Basata su una ricerca dello scorso anno che aveva scoperto come la saliva potesse contenere tre delle proteine individuate nei test antigeni della malaria, la ricerca sulla gomma si è concentrata proprio su queste proteine, con un metodo rivoluzionario. In una semplice gomma da masticare sono state installate delle nanoparticelle magnetiche le quali sono in grado di attirare queste tre proteine che si trovano nella saliva della persona malata di malaria, che la mastica.
Il risultato è una diagnosi molto più rapida rispetto ai metodi tradizionali (basterà appoggiare la gomma su di un pezzo di carta speciale, e se le proteine vi si depositano sopra lasciando una piccola striscia, vuol dire che si è malati), ed anche molto più piacevole, visto che prima della Maliva, come è stata battezzata la gomma, l’unico metodo diagnostico era il prelievo del sangue, a cui soprattutto i bambini tentavano di sfuggire.
Dopo diversi mesi di sperimentazione, è stata data l’autorizzazione all’utilizzo, e così nei Paesi più colpiti da questa malattia, la Maliva sarà disponibile nelle farmacie e nei negozi di dolciumi già dal 2010. Nell’Africa subsahariana e in Asia muoiono ogni anno un milione di persone per malaria, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 90% delle quali sono bambini. La difficoltà a combatterla deriva dai pochi mezzi per controllarne il contagio (le attrezzature sono poche e costose), e la difficoltà di far sottoporre i bambini a tutti i controlli. Senza dubbio questa nuova metodologia potrà dare una grossa mano verso la risoluzione del problema.
[Fonte: Repubblica]