Immaginate di eseguire delle punture di steroidi per curare il mal di schiena e ritrovarvi nel bel mezzo di un’epidemia di meningite. E’ quello che sta succedendo negli Stati Uniti dove più di 16 persone sono morte e 233 sono rimaste contagiate a causa di un medicinale contaminato da un pericoloso agente patogeno, il fungo Exserohilum rostratum.
E si tratta solo del primo agente contaminante. Osservando al microscopio alcuni campioni provenienti dai pazienti, gli scienziati del Center Disease Control di Atlanta hanno scoperto, oltre alla muffa sopracitata, anche del Cladosporium e delle tracce di Aspergillus, altro fungo più comune. L’infezione si è sparsa rapidamente in diversi stati americani, tutti serviti dalla stessa azienda del New England fabbricante un particolare medicinale steroideo, il metilprednisolone acetato, utilizzato sia come antinfiammatorio che come antireumatico.
Gli esperti del centro statunitense hanno fatto sapere attraverso un comunicato che i funghi riscontrati possono essere trattati con del Voriconazole, un antifungino usato solitamente nelle infezioni derivanti da tale contaminazione. Il problema consiste nel fatto che ad essere infiammante sono le meningi cerebrali, con lo sviluppo conseguente di una forma di meningite non presente nella letteratura medica. Il primo stato ad essere colpito è stato il Tennessee: è quello colpito in maniera più forte dalla meningite di natura fungina, con 59 malati e sei morti;: segue il Michigan con 47 casi e tre decessi; la Virginia con 35 casi e una morte, l’Indiana con 30 casi e due decessi, il Maryland con 16 casi ed un decesso, la Florida con 12 casi e due morti, il New Jersey con 10 casi; 7 casi in Ohio, sei nel New Hampshire, due in North Carolina, 5 nel Minnesota e uno in Illinois, Pennsylvania , Texas ed Idaho.
E’ stato stimato dalle autorità in base alla quantità di farmaco prescritto e venduto, che almeno 14mila persone potrebbero essere potenzialmente in pericolo di contagio. La meningite, lo ricordiamo, è una infiammazione delle membrane che proteggono il cervello e può essere di tipo batterico o virale. Questa tipologia non è infettiva, ma derivante dal contatto diretto con gli agenti patogeni.
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