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Morbillo, è epidemia a Bologna: più di 100 casi

Una nuova epidemia di morbillo è in atto in Italia. In particolare a Bologna dove nel giro di qualche giorno si sono sviluppati circa 100 casi. Ciò che ha colpito in questo frangente,  non è stato solo l’alto numero di contagiati, ma anche la loro tipologia.

Tra coloro che sono stati colpiti infatti, solo una ventina sarebbero bambini, mentre gli altri sono tutti adulti di età compresa tra i 25 ed i 44 anni, in buona parte studenti di medicina presso l’ateneo bolognese. Questa tracciatura dei casi è stata possibile a causa del ritmo giornaliero di nuovi contagi. Secondo i medici che stanno monitorando la situazione, la colpa sarebbe da ascrivere totalmente alle mancate vaccinazioni. Il vaccino contro il morbillo non rientra in quelle obbligatorie previste dalla legge e la mancata sottomissione da piccoli, può portare ovviamente a contrarre la patologia da adulti, con conseguenze spesso più gravi rispetto a quando tale malattia esantematica si affaccia in età infantile.

A peggiorare la situazione in questo caso ha contribuito anche l’ignoranza delle persone, che non hanno riconosciuto i sintomi del morbillo e lo hanno scambiato per un comunissimo raffreddore, lasciando per qualche giorno il proprio organismo privo delle difese aggiuntive date dalla terapia nei confronti di questa malattia. Solo una volta che le eruzioni cutanee si sono espresse nella loro totalità la patologia viene riconosciuta. Non è una consolazione, ma tra i paesi che stanno combattendo attualmente con le epidemie di morbillo vi sono anche gli Stati Uniti, dove le campagne di “non vaccinazione” hanno attecchito ancor di più che in Italia.

Quello di non vaccinarsi o non vaccinare i proprio bambini per una malattia come il morbillo è un grave errore che viene fatto. La protezione che il vaccino dona al sistema immunitario fa sì che non avvenga il contagio e che il corpo umano non sia a rischio di gravi conseguenze come la polmonite, l’encefalite e problemi di tipo cardiologico.

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