E’ necessario comprendere cosa sia il consenso informato del paziente, a che serve e perché è importante. In Italia l’approccio a questo particolare documento è differente rispetto ad altre parti del mondo dove in alcuni casi si trova regolare le decisioni da prendere sulla salute nel momento in cui il paziente ha impedimenti nel farlo.
Cosa è il consenso informato ed a cosa serve
Il consenso informato è la manifestazione di volontà del paziente in merito a specifiche procedure mediche per le quali optare in caso di necessità o imprevisto. Nel nostro paese sotto questo termine viene di solito riconosciuta la modulistica pre-intervento che illustra quali possono essere le possibili conseguenze di un’operazione chirurgica. In questo caso al paziente vengono fatti presenti benefici e rischi di una procedura affinché possa decidere in piena coscienza di sottoporvicisi. E’ un documento legale volto a tutelare sia il paziente che il chirurgo da eventuali errori.
Il consenso informato del paziente serve allo stesso per poter decidere in piena autonomia e conscio di tutto ciò che comporta. Per tale motivazione esso è previsto dalla legge italiana anche in caso di donazione o ricezione di sangue attraverso le trasfusioni, quando ci si presta ad assumere dei farmaci sperimentali e quando si eseguono dei test per l’HIV.
Perché è importante il consenso informato
La possibilità di usufruire del diritto ad un consenso informato è importante per i pazienti a prescindere dalla natura della procedura medica alla quale debbono sottoporsi. La casistica nazionale ed internazionale ha mostrato, come sottolineato anche dall’Aifa recentemente in un incontro appena conclusosi sul tema, che coinvolgere il paziente nelle decisioni in merito alle propri trattamenti conduce nella maggior parte dei casi a prognosi migliori. Dare spazio ad un confronto infatti, ed alla seguente decisione del malato, può portare ad interventi più tempestivi e mirati: è lo stesso che deve decidere se praticare o meno un’opzione di cura in base a tutti gli elementi necessari, coadiuvato ovviamente dalla professionalità e dalla conoscenza dell’operatore sanitario. I dati forniti nel consenso informato devono essere chiari ed esaustivi: a beneficiarne ne saranno entrambe le parti coinvolte.
Fonte | Aifa
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