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Ricetta Elettronica, strumento da mantenere

La ricetta elettronica è stata una delle rare note positive palesatesi nel corso della pandemia di coronavirus. Eppure l’Esecutivo vorrebbe non rinnovare o rendere strutturale questo dispositivo.

Ricetta elettronica essenziale in questi anni

E la domanda che più rimbalza nella testa di tutti è: perché non si vuole lasciare in auge qualcosa che realmente funziona? Non è una novità che la medicina sul territorio non sia perfetta come dovrebbe. Ed è altrettanto risaputo che spesso e volentieri i medici di famiglia fanno fatica a gestire i propri pazienti. In molti per l’organizzazione di appuntamenti stanno utilizzando applicazioni come Doctorlib, almeno con coloro che sono in grado di utilizzare la tecnologia.

Qualcosa che ha modificato in positivo la gestione dei pazienti. E la ricetta elettronica ha fatto lo stesso in questi mesi, riuscendo a facilitare sia il lavoro dei dottori che quello della popolazione. Perché quindi non confermare questa possibilità quando addirittura servirebbe rendere strutturale la ricetta elettronica?

È una domanda che si pongono anche le Associazioni dei medici. Le quali hanno richiesto al ministro della salute Schillaci di prorogare questa misura. Come ha spiegato il presidente della Fnomceo Filippo Anelli ci si aspetta una risposta positiva su un’eventuale proroga.

A quanto pare il tema sarebbe sul tavolo del ministero e sono diversi gli esponenti delle associazioni di medici di medicina generale a pensare che la misura potrebbe rimanere. Anche il Sindacato dei medici italiani ha spinto per il rinnovo di questa ordinanza della Presidenza del consiglio. Qualcosa che ha tanto cambiato la vita dei medici di medicina generale e dei loro pazienti nel corso di questi anni.

Evitare burocrazia ai medici e problemi ai pazienti

 

Mantenere questa misura consentirebbe di togliere oneri impropri di tipo burocratico a quei medici di famiglia che sono sempre più carenti in tutto il territorio. Abbandonare la ricetta elettronica porterebbe invece al ritorno di lunghe attese all’interno degli studi medici.

Con il nome di ricetta elettronica è conosciuta in realtà la ricetta dematerializzata che è stata implementata in Italia negli ultimi anni. Ma che solo nel 2020 ha smesso di essere accompagnata da un promemoria cartaceo da ritirare dal medico. Il suo utilizzo, seppure volto verso la completa informatizzazione del ciclo vitale di una ricetta medica cartacea del Sistema sanitario nazionale, non va a eliminare le modalità alternative di erogazione dei farmaci. O di prestazioni specialistiche dove manca il collegamento telematico.

È semplicemente uno strumento in più per alleggerire le dinamiche medico di famiglia-paziente e rendere meno gravosa la gestione di eventuali patologie.