“La possibilità di usufruire del trapianto trova ancora una limitazione nella scarsità di organi disponibili. Ci rende assolutamente necessario prestare particolare attenzione alla selezione dei pazienti”.
Questa in particolare la frase incriminata della delibera 851 del 31 marzo 2009 che ha acceso i riflettori su una presunta discriminazione in Veneto relativa all’assegnazione degli organi ai pazienti disabili in attesa di un trapianto. La Commissione d’inchiesta della Camera sugli errori in campo sanitario é intervenuta per fare chiarezza a seguito della denuncia esposta in un articolo comparso sull’American Journal of Transplantation da Nicola Panocchia e Maurizio Bossola, del servizio di emodialisi del policlinico Gemelli di Roma e da Giacomo Vivanti, psicologo dell’Università della California. Dal centro trapianti del Veneto assicurano che si é trattato di casi sporadici. Leoluca Orlando, presidente della Commissione, pretende si faccia chiarezza:
Questa discriminazione, se confermata si profila come un’offesa alla Costituzione italiana e, in particolare, all’articolo 32, che tutela la salute in quanto diritto fondamentale di ogni cittadino, e all’articolo 3 che sancisce l’uguaglianza e la pari dignità sociale di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. Per questo chiederemo all’assessore alla sanità veneta Luca Coletto una relazione in riferimento alle modalità di garanzia di accesso, per i disabili intellettivi, alle liste d’attesa per il trapianto di organi, con ogni utile chiarimento in ordine a presunte denunciate limitazioni.
[Fonte: Apcom]
[Foto: Bloguepol]