Joseph Carey Merrick, la cui storia è stata resa celebre dal film di David Lynch del 1980 The elephant man è noto appunto come l’uomo elefante. Nato a Leicester nel 1862 e morto a Londra a soli 27 anni, Merrick cominciò a mostrare i segni della malattia che lo avrebbe reso deforme intorno ai due anni. Fu a quell’età che i tessuti e le ossa cominciarono ad ingrossarsi in maniera abnorme in tutto il corpo, esclusi il braccio sinistro e i genitali, causando protuberanze e storture che deturparono l’aspetto fisico dell’uomo in maniera gravissisma.
Nato in un quartiere degradato da una famiglia povera, Merrick tentò di svolgere tanti umili lavori prima di cominciare a lavorare come “fenomeno da baraccone” dapprima in Inghilterra, poi, quando i luna park furono vietati per legge, in Belgio. Questo fino all’incontro con il medico del Royal London Hospital Frederick Treves che fece in modo che Merrick venisse ricoverato nel suo ospedale. Fu qui che il caso di Merrick venne esaminato scientificamente e che l’uomo ricevette, forse per la prima volta nella sua vita,un trattamento umano e dignitoso. Nello stesso ospedale Merrick morì per soffocamento dopo aver dormito in posizione supina, cosa che gli era impedita a causa del peso del suo cranio, che lo costringeva a dormire seduto.
Fu Ashley Montagu, antropologo inglese, a ipotizzare nel 1971 che Merrick fosse affetto da una gravissima forma di neurofibromatosi e per lungo tempo si è creduto che fosse così. Nel Luglio del 2003 il medico statunitense Charis Eng ha però dimostrato, attraverso l’analisi di campioni di dna dello stesso Merrick, che l’uomo era affetto dalla Sindrome di Proteo una rarissima malattia congenita identificata nel 1979 da Micheal Cohen che causa una crescita abnorme di pelle, ossa e tessuti e tumori sparsi sulla superficie del corpo, le cui cause sono sconosciute e per la quale non esiste cura.
La Sindrome di Proteo, così denominata dal dio greco omonimo che era in grado di mutare il proprio aspetto, è una rara malattia genetica caratterizzata da anomalie dell’apparato muscolo-scheletrico e di capillari, vene e vasi linfatici. Le persone affette da questa sindrome presentano: macrocefalia (dimensioni del cranio più grandi della media), asimmetria degli arti, piedi piatti e comparsa su tutto il corpo di lipomi ed emangiomi (tumori benigni causati dall’ingrossamento delle strutture vascolari). Attualmente sono stati rilevati 200 casi di Sindrome di Proteo dal ’79 ad oggi. Le persone affette da questa patologia hanno un’intelligenza pari alla media anche se l’accumulo di tessuti può causare difficoltà nell’afflusso di sangue al cervello.
I resti di Joseph Merrick sono attualmente esposti al pubblico presso il Royal London Hospital
La Sindrome di Proteo, così denominata dal dio greco omonimo che era in grado di mutare il proprio aspetto, è una rara malattia genetica caratterizzata da anomalie dell’apparato muscolo-scheletrico e di capillari, vene e vasi linfatici. Le persone affette da questa sindrome presentano: macrocefalia (dimensioni del cranio più grandi della media), asimmetria degli arti, piedi piatti e comparsa su tutto il corpo di lipomi ed emangiomi (tumori benigni causati dall’ingrossamento delle strutture vascolari). Attualmente sono stati rilevati 200 casi di Sindrome di Proteo dal ’79 ad oggi. Le persone affette da questa patologia hanno un’intelligenza pari alla media anche se l’accumulo di tessuti può causare difficoltà nell’afflusso di sangue al cervello.
I resti di Joseph Merrick sono attualmente esposti al pubblico presso il Royal London Hospital