Una straordinaria scoperta è stata effettuata dagli scienziati della Mayo Clinic a Jacksonville, Florida, la quale può portare ad un nuovo metodo per curare il morbo di Alzheimer. Esso rimuove effettivamente le placche amiloidi, considerate un segno distintivo della malattia, dal cervello dei pazienti. Questa scoperta, pubblicata online sulla rivista FASEB, si basa sulla constatazione che, quando le cellule immunitarie del cervello (microglia) sono attivate dalla proteina interleuchina-6 (IL-6), in realtà, invece di rimuovere le placche, queste le peggiorano. La ricerca è stata effettuata in un modello di morbo di Alzheimer nei topi.
Il nostro studio mette in evidenza il concetto che la manipolazione della risposta immunitaria del cervello potrebbe essere tradotto in una terapia clinicamente tollerata per il trattamento delle malattie neurodegenerative
ha spiegato Pritam Das, co-autore dello studio. Das e colleghi hanno fatto questa scoperta inaspettata quando inizialmente tentavano di dimostrare che l’attivazione dell’infiammazione della microglia, rendeva la malattia peggiore. La loro ipotesi era che la microglia starebbe tentando di rimuovere le placche, ma non sarebbe in grado di farlo, e nel processo infiammatorio peggiorerebbe la situazione. Con sorpresa dei ricercatori, quando la microglia è stata attivata da IL-6, le placche del cervello sono state eliminate.
Per fare questo, i ricercatori hanno aumentato la IL-6 nel cervello dei topi appena nati che stavano ancora sviluppando qualsiasi placca amiloide, come accade nei topi con placche pre-esistenti. Utilizzando la tecnologia transgenesi somatica del cervello, gli scienziati hanno analizzato l’effetto di IL-6 nella neuro-infiammazione del cervello e la deposizione della placca. In entrambi i gruppi di topi, la presenza di IL-6 portava alla liquidazione delle placche amiloidi dal cervello.
I ricercatori hanno poi tentato di determinare esattamente come IL-6 lavorasse per eliminare le placche e hanno scoperto che l’infiammazione indotta da IL-6 direttamente nella microglia produceva le proteine che hanno rimosso le placche. Questa ricerca suggerisce che la manipolazione delle cellule del cervello tramite sistema immunitario, attraverso mediatori infiammatori, potrebbe portare a nuovi approcci terapeutici per la cura delle malattie neurodegenerative, in particolare del morbo di Alzheimer.
Questo modello è il più vicino alla patologia umana di tutti i modelli animali. Questi risultati ci danno un incentivo in più nel cercare terapie più efficaci contro morbo di Alzheimer
ha concluso Gerald Weissmann, al FASEB Journal.
[Fonte: Sciencedaily]