Si chiama Dbs, in italiano “stimolatore cerebrale profondo”, e proprio come accade per chi soffre di patologie cardiache, potrebbe risolvere non pochi problemi per i malati di morbo di Parkinson. Il Dbs è un vero e proprio pacemaker composto da due microelettrodi impiantati nel cervello che lo stimolano con un impulso elettrico.
Gli elettrodi vengono inseriti in dei fori praticati sul cranio e posizionati nel sub-talamo sinistro e nel sub-talamo destro, ed entrambi fanno riferimento ad una centralina. L’operazione è invasiva e non proprio comodissima, ma permette di ridurre la quantità di farmaci, con conseguente diminuzione di effetti collaterali, e migliorare la qualità della vita del paziente.
Alcune sperimentazioni in Italia sono state avviate, anche se non sono molti i medici che si affidano ad una procedura così complicata, la quale si calcola possa avere un buon effetto per circa 5 anni.