Secondo lo studio Eurocare 5, condotto dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, la diagnosi di cancro è più precoce al Nord che al Sud, tuttavia la percentuale di sopravvivenza è molto simile in tutte le Regioni italiane. Stando ai dati pubblicati sulla rivista Cancer Epidemiology, infatti, al Nord la guarigione si attesta intorno all’89%, mentre al Sud all’85%.
Come ha spiegato Salvatore Palazzo, Vice Presidente del CIPOMO (Collegio dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri):
Che esista un divario tra Nord e Sud Italia si constata quotidianamente e a molti livelli. Anche a livello sanitario è innegabile che questa differenza esista, ma che alcune testate online abbiano sbandierato i dati di Eurocares – HR sulla sopravvivenza dei pazienti come dimostrazione che gli oncologi medici meridionali erogano peggiori cure oncologiche ai propri pazienti, e che questo possa incitare ad un maggior ricorso alla migrazione sanitaria, è intollerabile.
Pur condividendo la posizione del dottor Palazzo, mi sorge un dubbio. Se la sopravvivenza è più o meno la stessa, non è perché i pazienti del Sud decidono poi di farsi curare al Nord? La ricerca, del resto, non mette in dubbio le competenze dei medici oncologi del Meridione, piuttosto suggerisce come le differenze nella sopravvivenza dei pazienti siano in larga parte da attribuire a disuguaglianze nella disponibilità di risorse e strutture sanitarie per il trattamento dei tumori. Come ha sottolineato Marco Pierotti, direttore scientifico dell’Int (Istituto Nazionale dei Tumori), questo divario è la causa della migrazione dei pazienti del Sud verso le strutture specializzate presenti nelle Regioni del Centro-Nord, condizione che si traduce in un disagio e un incremento della spesa sanitaria.
Come ha concluso Pierotti:
Il potenziamento e l’adeguamento delle strutture sanitarie presenti nel Sud del Paese contribuirebbero a migliorare la performance dell’intero sistema sanitario italiano.
Del resto, sebbene lo scarto nella percentuale di sopravvivenza dei pazienti tra Nord e Sud sia minimo, la scoperta di un tumore allo stadio iniziale è un fattore di grandissima importanza, perché permette di ricorrere a trattamenti chirurgici meno invasivi e a terapie più semplici, garantendo una migliore qualità di vita, oltre che un minore costo sociale.
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