La fotografia della situazione italiana attuale nell’ambito dell’assistenza contro i tumori è scattata dal “Libro Bianco“, la relazione dell’Aiom, l’associazione italiana di Oncologia Medica, la quale rende l’idea di un Paese che, seppur con tante difficoltà, sta lavorando bene.
Secondo i dati dell’associazione infatti, il 90% dei reparti di oncologia in Italia garantisce l’assistenza domiciliare, e per una volta non ci sono differenze sostanziali tra Nord e Sud. Il 43% di questi servizi viene reso nel Nord Italia (200 reparti di oncologia), contro il 31,7% del Sud (148) ed il 25,3% del Centro (118). L’assistenza domiciliare consiste principalmente nel dispensare i medicinali utili a combattere la malattia, ma anche nell’inviare del personale medico ed infermieristico a casa del paziente giornalmente.
Qualche problema invece esiste dal punto di vista delle strutture. Mentre il numero di Pet è triplicato, e quello delle scintigrafie e delle risonanze magnetiche è raddoppiato rispetto al 2003, sono ancora poche quelle strutture che possono disporre della radioterapia: solo il 60%, poco più della metà. Ma il dato peggiore riguarda gli psicologi, che sono passati dall’essere in media 1,6 a struttura nel 2005 ad 1,3 nel 2009, unico dato a calare.
Ogni anno, spiega sempre l’associazione, si registrano 250 mila nuovi casi di tumore in Italia, e per questo le strutture e i finanziamenti devono aumentare, perché sta diventando una malattia troppo comune da poterla sottovalutare e restare ancorati ai dati di diversi anni fa.
Diventa pertanto indispensabile prepararsi ad affrontare tale emergenza cercando anche di intervenire sulle problematiche connesse alla cronicizzazione grazie ad un maggior coinvolgimento del territorio. Sarà indispensabile potenziare le attività ambulatoriali e di Day hospital al fine di ridurre le degenze ai casi che veramente ne hanno necessità. Ovviamente tale impegno verterà sulla attuazione delle linee programmatiche del Piano Oncologico Nazionale, ma l’obiettivo più ambizioso sarà quello di creare un network di tutte le Reti Oncologiche Regionali (Rete delle reti) che permetta una condivisione di tutte le informazioni utili a fornire standard di assistenza più elevati a tutti i pazienti oncologici, indipendentemente dalla sede in cui risiedono
ha concluso il commento dei dati il Ministro della Salute Ferruccio Fazio.
[Fonte: Ansa]