Una donna affetta da mieloma che non rispondeva più alle terapie standard, dopo 9 anni ha vinto la sua battaglia contro il tumore grazie al virus del morbillo. Adesso è in fase di remissione da 6 mesi, mentre una seconda paziente di 65 anni con lo stesso tipo di cancro ha visto una riduzione sia del tumore a livello del midollo osseo che delle proteine di mieloma.
L’idea di utilizzare dosi massicce di virus del morbillo per distruggere il tumore è merito dei ricercatori statunitensi della Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota. La notizia ha suscitato un grande entusiasmo, ma gli esperti italiani invitano alla cautela. Come ha commentato Fabrizio Pane, presidente della Società Italiana di Ematologia e Direttore dell’Ematologia e Trapianti di Midollo all’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli:
Onde evitare di creare false speranze e creare troppe aspettative è bene essere chiari: presso la Mayo Clinic è in corso una sperimentazione di fase uno che utilizza dosi elevate di un virus del morbillo attenuato come cura contro il mieloma multiplo. Si è osservato che questo virus riconosce un recettore espresso sulle cellule del mieloma, il CD46, e entrando nelle cellule ne determina la demolizione. Utilizzando dosi elevate del virus, si può determinare una lisi selettiva della massa neoplastica. Ci sono ovviamente ancora aperti molti problemi.
Secondo gli esperti, infatti, bisogna valutare la sicurezza della procedura, l’efficacia e poi restano da valutare le eventuali possibili “interferenze” delle vaccinazioni effettuate dal paziente in età pediatrica.
C’è da dire che lo studio dei virus in chiave anticancro non è una cosa nuova, la tecnica che utilizza l’abilità o la proprietà dei virus di trovare e distruggere le cellule tumorali maligne senza danneggiare quelle sane, ha, infatti, una storia che nasce intorno agli anni Cinquanta. Chiaramente è presto per cantare vittoria, ma ci sono buone speranze e il caso di queste due pazienti ne è la dimostrazione.
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