La fibromialgia, conosciuta anche con il nome di sindrome fibromialgica, è una malattia cronica che colpisce prevalentemente le donne e che in Italia affligge circa 2 milioni di persone. Quali sono i suoi sintomi e la cura possibile? Scopriamolo insieme.
Sintomi della fibromialgia
Questa patologia è caratterizzata da dolore diffuso sia per ciò che concerne i muscoli che lo scheletro, disturbi del sonno, alterazioni neurocognitive e fatica cronica. Possono presentarsi molti altri sintomi come la cefalea o la sindrome del colon irritabile. È proprio questa sua sintomatologia molto variegata e comune che non consente spesso di eseguire una diagnosi immediata e precisa. Va detto che di solito la malattia fa la sua comparsa tra i 30 e i 40 anni, ma non è raro che possa manifestarsi a qualsiasi età: i suoi sintomi possono durare per tutta la vita anche se in base alle terapie eseguite è possibile mitigarne l’intensità.
Senza una cura si possono passare fasi di riacutizzazione della sintomatologia che mettono a dura prova la qualità della vita delle persone che ne sono affette. La letteratura medica insegna che in merito alla comparsa di questa malattia la predisposizione genetica ha un ruolo fondamentale, ma che allo stesso tempo però si deve tenere conto di fattori ambientali di tipo fisico come traumi, malattie e predisposizione individuale legata alla sfera psicologica. Tutti fenomeni che possono portare a delle modifiche del sistema nervoso somatosensoriale e che quindi causano una alterata soglia della percezione del dolore che possono essere causa di iperalgesia e allodinia.
Malattia cronica non riconosciuta dallo Stato
Al momento pur essendo definita malattia cronica non è riconosciuta dallo Stato Italiano, anche se si è in attesa del decreto legge dedicato che la inserisca nei livelli essenziali di assistenza (LEA) al fine di dare un aiuto valido ai pazienti. A rendere difficile questo iter è anche la mancanza di un biomarcatore che consenta di individuarla senza ombra di dubbio.
Per curare la fibromialgia non esiste una terapia univoca: la differente quantità di sintomi e la loro qualità e tipologia rendono necessario un approccio molto personalizzato. Gli esperti dicono che il paziente deve essere l’attore principale della propria strategia terapeutica, sotto la guida del proprio medico. Questo perché, proprio per le diverse manifestazioni e la differente percezione del dolore, non è possibile dare vita ad una cura specifica che sia in grado di tenere conto dei problemi complessivi ed eterogenei dei pazienti.
Un approccio farmacologico e la terapia psicologica possono aiutare i malati di fibromialgia ad ammorbidire le proprie condizioni, rendendole atte al mantenimento di una qualità di vita più che sufficiente.