Un collegamento tra le apnee del sonno, e più in generale con i disturbi respiratori notturni e l’Alzheimer era già stato ipotizzato da studi pregressi. Ora una ricerca condotta dagli scienziati della New York University School of Medicine ci conferma questo legame.
Un punto di partenza da non sottovalutare nell’analisi della patologia, soprattutto nel caso si riesca a capire effettivamente se sia l’Alzheimer nelle sue prime fasi ancora nascoste a causare i disturbi respiratori nel sonno o l’esatto contrario. Comprendere questo particolare potrebbe apportare un grande slancio alla prevenzione nei confronti di questa malattia che colpisce il cervello. Lo studio in questione è stato presentato nel corso dell’ultima American Thoracic Society International Conference ed è stato condotto su 68 pazienti sani, monitorati per due notti per trovare prima di tutto segni di apnea del sonno e tracce del marcatori relativi all’Alzheimer ed ai precursori delle placche beta amiloidi.
In questo caso sono entrati nel computo totale dei fattori di rischio non solo il metabolismo del glucosio ma tutta una serie di marcatori specifici della malattia l’indice di massa corporea, la quale sembra essere un fattore in qualche modo influente. A seconda della magrezza o del sovrappeso dei volontari è stato infatti possibile riscontrare diversi valori di questi elementi precursori dell’Alzheimer con la presenza di questi solo nelle persone con BMI minore di 25 affette da problemi respiratori notturni e da apnee del sonno. Commenta il dott. Ricardo Osorio, tra i firmatari dello studio:
E’ davvero la questione dell’uovo e della gallina. Il nostro studio non ha determinato la direzione della causalità e, in effetti, non ha scoperto una significativa associazione tra le due fino a quando abbiamo approfondito i dati sui pazienti magri e obesi.
Secondo il ricercatore questi marcatori biochimici sono presenti nel nostro corpo dai 15 ai 20 anni prima dello sviluppo di qualsiasi sintomo di Alzheimer. La strada per comprendere effettivamente la correlazione è ancora lunga. Ma è stata intrapresa.
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