In caso di contagio da covid-19, il presentarsi di problemi al cuore può avvenire fino a un anno dopo la guarigione: è questo il frutto di uno studio condotto in merito alle complicanze cardiovascolari derivanti dal virus.
Rischio maggiore per circa un anno da guarigione
Aritmie, ictus e infarti possono palesarsi con maggiore frequenza in coloro che hanno contratto la malattia in base a una ricerca pubblicata di recente su Nature Medicine: il rischio è maggiorato da un mese fino a 12 mesi dopo l’infezione. A riscontrare tali dati sono stati gli scienziati della Washington University School of Medicine di St. Louis e del Veterans Affairs St. Louis Health Care System. Il dato allarmante che ha evidenziato la ricerca non è legato solo alla possibile letalità che accompagna il rischio di trombosi, ictus, infarti, malattie coronariche o aritmie ma il fatto che tale trend sia stato riscontrato anche in pazienti giovani che erano sani prima di rimanere contagiati dal covid-19.
È per tale motivazione che gli esperti suggeriscono a coloro che sono guariti dalla malattia di fare attenzione. Ha spiegato Ziyad Al-Aly, docente di medicina alla Washington University e parte del team di studio:
Ciò che stiamo vedendo non va bene. La Covid-19 può portare a gravi complicazioni cardiovascolari e alla morte. Il cuore non si rigenera o si ripara facilmente dopo un danno cardiaco. Queste sono malattie che colpiranno le persone per tutta la vita.
Malattie coronariche dipendenti da covid-19
Statisticamente sono circa 380 milioni le persone che sono state colpite dal virus dall’inizio della pandemia e secondo i numeri emersi dalla ricerca della Washington University School of Medicine di St. Louis e del Veterans Affairs St. Louis Health Care System sono almeno 15 milioni i nuovi casi di malattie cardiache in tutto il mondo causate dal virus. In percentuale è stata rilevata una probabilità del 72% di sviluppare una malattia coronarica, il 63% di avere un infarto e il 52% di probabilità in più di avere un ictus. A conti fatti coloro che sono guariti dal covid-19 hanno in pratica il 55% di probabilità in più di avere a che fare con un evento cardiovascolare grave.
Sono diversi gli studi che ormai da due anni si stanno occupando di registrare e studiare gli effetti del virus sulla salute anche dopo la guarigione: quel che è importante comprendere è che il covd-19 non è una malattia respiratoria ma sistemica e può danneggiare qualsiasi organo. Uno studio inglese pubblicato su Lancet ha dimostrato come il 50% dei malati possa sviluppare complicanze: per quel che riguarda il campione preso in analisi, renali nel 24% dei casi, respiratori nel 18%, cardiovascolari o sistemiche nel 16% dei casi. Anche per quel che concerne la fascia 19-39 anni.