Fegati umani creati in laboratorio con le cellule staminali fatti poi sviluppare fino al raggiungimento della loro maturità. La rivista di settore Nature da spazio ad un interessante quanto particolare studio condotto dai ricercatori della Yokohama City University Graduate School of Medicine, In Giappone.
Questi organi infatti, più piccoli rispetto alla loro normale dimensione, sono stati generati attraverso l’utilizzo di “gemme” epatiche, delle strutture che ricreano le interazioni cellulari proprie dello stato embrionale dell’organo. Molto particolare, ora capirete perché abbiamo usato questo termine in precedenza, è stato il metodo di “crescita” di questi piccoli fegati: essi sono stati trapiantati in alcune cavie murine fino a maturazione per ottenere del tessuto epatico adulto. Un procedimento differente rispetto ad un analogo studio condotto negli Stati Uniti nel 2010, dove l’accrescimento del fegato era avvenuto in vitro.
Il “trapianto” delle gemme epatiche ottenute con le cellule staminali è stato effettuato in due diversi punti: sull’addome e sul cervello dei piccoli roditori. Messo a crescere in questo modo, il fegato trapiantato ha creato autonomamente un sistema vascolare ed ha incominciato a funzionare come funzionerebbe un normale fegato umano. Sebbene la tecnica utilizzata possa sembrare non solo invasiva ma alquanto discutibile e vi sia la necessità di comprendere se la stessa possa essere utilizzata anche sugli uomini, i ricercatori Takanori Takebe e Hideki Taniguchi, coordinatori dello studio, sono convinti sia stata intrapresa la strada giusta per poter ricreare in laboratorio organi adatti al trapianto. Il problema, per ciò che concerne l’utilizzo umano nella tecnica è che solo per sostituire il 30% del fegato umano servirebbero almeno ( e va sottolineato, N.d.R.) centinaia di migliaia di gemme epatiche, se non milioni.
La comunità scientifica attende di avere maggiori risultati della sperimentazione sul lungo periodo. Commenta nel frattempo il dott. Takebe:
Abbiamo dimostrato che il trapianto di germogli di fegato può essere una soluzione per l’insufficienza epatica ma in futuro questa stessa tecnica si potrà sperimentare per pancreas, reni e polmoni. Per quanto riguarda il fegato, il prossimo passo sarà quello di provare a infondere le gemme attraverso il flusso sanguigno e poi passare ai trial clinici.
Gli scienziati spiegano che per l’uso umano saranno necessari almeno 10 anni, a causa della necessità di creare grandi quantità di gemme epatiche con le cellule staminali. Cosa ne pensate?
Fonte | Nature
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