La ketamina alleata contro la depressione? Solo in piccole dosi. Lo sostiene e conferma uno studio condotto dall’Oxford Health NHS Foundation Trust e dall’Università di Oxford e pubblicato su Journal of Psychopharmacology. Ma attenzione, non dimentichiamo la pericolosità di questa sostanza.
La ketamina viene infatti utilizzata illegalmente dai ragazzi in discoteca per sballarsi. E’ una droga sintetica che provoca nell’uomo delle forti allucinazioni. Normalmente viene utilizzata come anestetico in campo veterinario ma, come conferma questa ricerca potrebbe rivelarsi davvero, secondo gli scienziati inglesi, un ottimo strumento per combattere la depressione. Va sottolineato: si parla di microdosi, non quelle che sono diffuse anche tra i giovanissimi e che mettono a repentaglio la loro stessa sopravvivenza. Il campione preso in considerazione dai ricercatori dell’Università di Oxford è molto piccolo (solo 30 persone, N.d.R.) ma è apparso essere significativo nel proprio contesto. Tutti i volontari erano affetti da depressione grave ed alcuni di essi erano anche reduci da tentativi di suicidio.
Lo studio è stato coordinato dal dott. Rupert McShane, uno psichiatra esperto in problemi cognitivi. Ogni paziente è stato sottoposto randomicamente a tre-sei infusioni di 80 milligrammi di ketamina per tre settimane. Va sottolineato che si tratta di una dose dieci volte meno potente di quella che viene spacciata nelle discoteche. Già al terzo giorno di terapia è stato possibile constatare come lo stato depressivo dal quale erano affetti i pazienti era scemato sensibilmente, di quasi il 50% in almeno un terzo degli stessi: i benefici raggiunti sono poi rimasti visibili dalle quattro settimane agli otto mesi dopo il trattamento. Commenta il coordinatore dello studio:
Abbiamo visto dei cambiamenti notevoli in persone che avevano una depressione grave da molti anni che gli altri trattamenti non avevano scalfito. I pazienti hanno commentato che il flusso dei loro pensieri è sembrato libero per la prima volta. Per alcuni anche una breve esperienza di guarigione è stata la prima dimostrazione che potevano stare meglio, situazione che ha dato loro una grande speranza.
Ma attenzione, sono gli stessi ricercatori a sottolinearlo nel loro testo: la strada verso un farmaco a base di ketamina è ancora lunga da percorrere.
Fonte | JOP
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