Gli scienziati del Kimmel Cancer Center al Jefferson Medical College hanno scoperto un modo possibile per identificare i tumori maligni del seno, senza la necessità di una biopsia. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Nuclear Medicine.
Le modalità di imaging attuale mancano fino al 30% dei tumori al seno e non riescono a distinguere i tumori maligni da quelli benigni. Per questo motivo spesso si richiede una biopsia invasiva per avere un quadro clinico più completo. Circa 5,6 milioni delle biopsie effettuate soltanto negli Stati Uniti finiscono col trovare solo lesioni benigne. Queste biopsie causano però uno stress notevole per le pazienti e hanno costi elevati.
La sfida è stata quella di sviluppare un agente di imaging, che sarà dedicato ad un particolare biomarker di impronte digitali, che visualizza le lesioni maligne della mammella, in modo precoce e affidabile
ha spiegato Mathew Thakur, professore di radiologia al Jefferson Medical College della Thomas Jefferson University e direttore della ricerca in Medicina Nucleare.
Il dr. Thakur e colleghi hanno studiato un agente chiamato 64Cu-TP3805, che viene utilizzato per valutare i tumori attraverso l’imaging PET. Il 64Cu-TP3805 rileva il cancro al seno, trovando un biomarker chiamato VPAC1, che è sovraespresso quando il tumore si sviluppa.
I ricercatori hanno confrontato le immagini utilizzando l’agente con le immagini attraverso la modalità “gold standard”, denominata 18F-FDG. Hanno usato dei topi per la sperimentazione, i quali avevano sviluppato tumori al seno spontaneamente, come gli esseri umani. I topi prima hanno ricevuto una PET utilizzando il 18F-FDG. Poi una TAC, e quindi hanno ricevuto un altro PET con 64Cu-TP3805. Dieci tumori sono stati rilevati nei topi, quattro utilizzando sia 18F-FDG e 64Cu-TP3805, e quattro con 64Cu-TP3805 solo. Tutti questi otto tumori sovraesprimevano l’oncogene VPAC1 sulle cellule tumorali e sono stati maligni, secondo l’esame istologico.
Gli altri due sono stati benigni e sono stati rilevati solo con 18F-FDG. Essi non hanno espresso l’oncogene VPAC1, e quindi non sono stati rilevati dal 64Cu-TP3805.
Se questa capacità di 64Cu-TP3805 funzionerà negli esseri umani, in futuro la PET con 64Cu-TP3805 contribuirà in modo significativo alla gestione del cancro al seno
ha concluso il dottor Thakur.
[Fonte: Medicalnewstoday]