Se i vostri genitori hanno ancora reticenze a prendervi un animale domestico, forse si convinceranno leggendo i risultati di una recente ricerca che evidenzia le proprietà antiallergiche sviluppate grazie alla presenza di gatti domestici.
Uno studio pubblicato dai ricercatori del Columbia Center for Children’s Environmental Health ha dimostrato, infatti, che il contatto con i gatti può avere un effetto protettivo contro lo sviluppo di sintomi di asma nei bambini a partire dai cinque anni di età.
Lo studio, pubblicato dal Journal of Allergy and Clinical Immunology, ha rivelato che i bambini con gatti in casa sviluppano anticorpi contro le allergie.
A tre anni di età, i bambini che avevano creato degli anticorpi nei primi anni di vita hanno avuto maggiore probabilità di sviluppare sintomi legati all’asma.
Tuttavia, dopo i cinque anni, i piccoli cresciuti con un micio in casa hanno avuto meno probabilità di ammalarsi di asma e di sviluppare reazioni allergiche.
Questo risultato suggerisce che l’esposizione prolungata precoce ai gatti può avere un effetto protettivo contro l’asma. Come affermato dagli autori dello studio:
la ricerca non ci permette ancora di raccomandare la presenza di un gatto in età precoce per prevenire l’asma, tuttavia non sembra esserci alcuna relazione tra lo sviluppo di forme allergiche e animali domestici che ne sconsigli la presenza per chi ha bambini piccoli in casa.
Se si dovessero però verificare reazioni allergiche ai gatti la raccomandazione è di trovare immediatamente una nuova casa per l’animale, per scongiurare ulteriori rischi.
Lo studio è parte di una ricerca pluriennale iniziata nel 1998, che esamina gli effetti sulla salute delle donne incinte e dei bambini provocati dall’esposizione a fattori interni ed esterni, inquinanti atmosferici, pesticidi e allergeni.
La prima parte della ricerca ha dimostrato che l’esposizione a più inquinanti ambientali è associata a un aumento del rischio di asma infantile.
Per questo studio, i ricercatori hanno controllato che non ci fossero altri fattori che potrebbero aver contribuito allo sviluppo di allergie come ad esempio il fumo e altri contaminanti ambientali, concentrandosi esclusivamente sugli effetti degli animali domestici sulla salute dei bambini.