Il peperoncino come base di un nuovo farmaco antidolorifico? E’ questo quello che il prof. Laykea Tafesse ed i suoi colleghi pensano di essere in grado di ottenere e lo hanno dimostrato attraverso i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista di settore Journal of Medicinal Chemistry.
Il tutto si basa ovviamente sul principale principio attivo contenuto nel peperoncino, la capsaicina. L’effetto che ha sui recettori nervosi lo possiamo verificare immediatamente “mordendolo”, letteralmente. Il bruciore che si prova è causato da questa sostanza che è in grado di “simulare” nella bocca delle persone il raggiungimento di una temperatura maggiore di 40° centigradi. E’ in pratica un inganno che il principio attivo mette in atto nei con fronti dell’organismo, il quale reagisce con tutta una serie di procedure che portano all’abbassamento della temperatura dell’individuo. Allo stesso modo questa spezia, secondo gli scienziati, sfruttando il medesimo processo, potrebbe essere in grado di eliminare il dolore agendo sui recettori sopra indicati, i vanilloidi.
Essi furono scoperti nel 1990, e vennero sequenziati geneticamente. Una loro variante, la TRPV-1 è quella che si occupa di segnalare al nostro corpo degli stimoli esterni specifici, tra i quali figura anche l’aumento della temperatura oltre i 43°centigradi. Ed è proprio in tale contesto che la capsaicina del peperoncino agisce, portando l’organismo a sudare per eliminare l’eccesso di calore e causando la vasodilatazione.
Sono diverse le formulazioni create dallo scienziato e dal suo team per creare un farmaco antidolorifico a base di peperoncino che possa aprire la strada ad una serie di nuovi antidolorifici che risultino essere sicuri, possano sciogliersi in acqua ed avere un’azione potente senza però risultare sgradevoli per chi li assume. Una di queste soluzioni è pronta per essere testata direttamente sui pazienti. Un medicinale naturale a base di peperoncino ma efficace al pari dei FANS potrebbe quindi essere a breve disponibile, con tutte le sue peculiarità e potenzialità. Non ci resta che attendere la prova finale sull’uomo.
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