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Parkinson: aumenta il rischio con pesticidi e solventi

Il Parkinson è favorito dall’esposizione a solventi e pesticidi, sia che essi vengano respirati o assunti attraverso cibi come frutta e verdura coltivati in terreni inquinati. L’allarme è lanciato dagli scienziati italiani del San Matteo di Pavia e delle maggiori associazioni di ricerca per il Parkinson.

Il loro studio, è stato pubblicato recentemente sulla rivista di settore Neurology e mostra come statisticamente questi elementi chimici siano colpevoli di un impennata nel rischio di sviluppo della patologia rispetto a quello al quale le persone sono sottoposte in loro mancanza. Quando si parla di idrocarburi, ovviamente si intendono tutti quelli con i quali nella vita di ogni giorno veniamo a contatto come il petrolio ed i suoi derivati: benzina, vernice, colla, trielina. Anche i pesticidi tipici dell’agricoltura come gli organoclorurati e organofosfati, spesso utilizzati in modo sbagliato possono contribuire a questa crescita esponenziale della diffusione della malattia. La ricerca italiana ha deciso di verificare il legame tra la malattia e questi componenti chimici, analizzando più di 3 mila studi. Al loro interno sono state trovate 104 pubblicazioni che si sono focalizzare su questo specifico rapporto di rischio.

I dati così raccolti sono poi stati sottoposti da parte dei ricercatori ad una metanalisi dedicata, con lo scopo di quantificare la maggiorazione effettiva di possibilità di sviluppare il Parkinson. I risultati hanno mostrato che l’esposizione a d idrocarburi solventi e pesticidi aumenta il rischio del 60% . Anche il contesto ha il suo peso: chi vive in campagna e gli agricoltori sembrano essere leggermente più a rischio di chi vive in città. Commenta Gianni Pezzoli, uno degli autori dello studio.

Il ruolo di questi studi è assai più rilevante di quello che possa sembrare. Esistono infatti talmente tanti dati in letteratura che non è facile per il ricercatore o per il clinico avere un’idea che possa rappresentare una sintesi di tutto ciò che è stato pubblicato. I lavori di questo genere sono inoltre estremamente onerosi. Questo lavoro parte da lontano, alla fine degli anni ’90, in seguito a nostre osservazioni di casi di Parkinson e parkinsonismo in soggetti con una storia di massiccia esposizione ad idrocarburi solventi, prevalentemente avvenuti in ambienti di lavoro senza opportuna protezione.

Fonte | Neurology

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