Può essere il succo di frutta tra le cause della pressione alta? E’ quello che suggerirebbe uno studio condotto in Australia. Ovviamente si parla in questo caso di un uso pressoché giornaliero e non occasionale.
A finire sotto accusa, secondo gli scienziati della Swinburne University of Technology di Hawthorn in Australia, sono sia i succhi di frutta che troviamo comunemente al supermercato, sia il succo di arancia confezionato. Secondo i ricercatori australiani la colpa ascrivibile a questo alimento risiederebbe tutta nella quantità di zuccheri in essa contenuta La frutta è ovviamente un alimento sano, di cui il nostro corpo ha bisogno in grandi quantità. Ma quando si assume il loro succo, anche quando lo si ottiene in casa, si tende a correggere il suo sapore per renderlo più dolce: è proprio questo a creare il danno al nostro organismo, favorendo la comparsa della pressione alta.
Secondo gli scienziati già un bicchiere al giorno di succo di frutta è abbastanza per creare problemi alle arterie e di conseguenza al cuore. Come spiega il dott. Matthew Pase, il coordinatore della ricerca:
Esiste una percezione comune: ovvero che la frutta sia sempre un alimento sano. Questo non si applica ai succhi: sebbene questi contengano molte vitamine essenziali, possiedono anche alti livelli di zucchero ed una quantità inesistente di fibre.
In paesi come l’Inghilterra i succhi di frutta sono già finiti sotto accusa a causa del loro alto contenuto di zuccheri: fattore che può portare, in chi li consuma sul lungo periodo, ad un innalzamento della glicemia, alla comparsa del diabete ed a contribuire allo sviluppo dell’obesità. Per fare un esempio calzante, in un succo di frutta da 250 ml vi è l’equivalente di 7 cucchiaini da tè di zucchero: una quantità notevole. E se si pensa che l’Organizzazione mondiale della Sanità suggerisce fermamente di consumarne un massimo giornaliero di 6, appare evidente che sia necessario rivedere al ribasso il consumo di questi succhi di frutta per la nostra salute.
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