Andare in bicicletta non fa male alla prostata. E’ tempo che questa leggenda metropolitana venga confutata con la scienza ed i fatti. Gli uomini che eseguono questa attività sportiva non sono più soggetti di altri al cancro della prostata o ad infezioni uro-genitali.
Il sospetto lo si è avuto per tanto tempo e molte persone hanno pensato che pedalare a lungo, per molte ore alla settimana, potesse favorire addirittura la disfunzione erettile e l’infertilità oltre al sopracitato tumore alla prostata. Uno studio da poco pubblicato sulla rivista di settore Journal of Men’s Health condotto dagli scienziati dell’University College di Londra ci rassicura dell’esatto opposto. I ricercatori hanno infatti preso un campione di 5.300 ciclisti inglesi, fra i 16 e gli 88 anni, abituati a stare in sella per un tempo variabile fra le tre e le nove ore circa alla settimana e ne hanno valutato le probabilità di ammalarsi delle suddette patologie. Servirebbero ulteriori indagini per alcuni dati ottenuti data la presenza di altri fattori di rischio, ma i risultati ottenuti possono davvero tranquillizzare gli uomini preoccupati. Commentano gli scienziati:
Il ciclismo è uno sport molto diffuso fra gli uomini e sebbene sia indubbiamente salutare da tempo persistono i dubbi sui possibili danni che può portare nell’area urogentitale. Per questo abbiamo esaminato i dati contenuti nello studio britannico Cycling for Health UK study con l’intento di verificare se esista un legame fra l’andare regolarmente più ore in bici e l’insorgenza di problemi per la salute maschile.
Non vi è nessuna correlazione, secondo i dati ottenuti, tra il tempo trascorso in bicicletta e la disfunzione erettile o la fertilità, mentre appare un lieve aumento di probabilità per cil che concerne il tumore alla prostata ma, fate attenzione, nelle persone anziane, per le quali un aumento del valore del PSA è essenzialmente fisiologico. Dobbiamo ricordare al contrario che andare in bicicletta fa bene alla zona pelvica perché attraverso la pompa muscolare delle gambe viene attivata la circolazione venosa.
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