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Udito, meglio un’utilitaria che una cabrio

 Orecchie e motori… Cosa c’entrano le automobili con l’udito? Un’associazione insolita, eppure i ricercatori dell’Università di Saint Louis ne sono convinti: il modello di vettura conta e fa un’enorme differenza in termine di inquinamento acustico e di eventuali danni alle nostre facoltà uditive.

Nello specifico, nello studio pubblicato sulla prestigiosa rivista di divulgazione scientifica Journal of Laryngology and Otology, si è presa in considerazione la pericolosità per l’udito del mettersi al volante di una macchina decappottabile in autostrada.

Il risultato è che, se per noi può essere molto divertente come esperienza di guida, per le nostre orecchie non è altrettanto uno spasso. Tutt’altro. Gli esperti avvertono che, a lungo termine, il rischio è addirittura di diventare sordi. Perché è presto detto.
Il rumore percepito quando il tettuccio è abbassato sarebbe superiore ai limiti considerati accettabili per la sicurezza delle orecchie.

Si potrebbe erroneamente pensare che il superamento dei livelli di soglia si verifichi soltanto quando si procede a velocità elevate, ma non è così. I ricercatori hanno infatti testato cinque diversi modelli di auto decappottabili, scoprendo che sia a 120 che a 85 chilometri all’ora il rumore  arriva a superare gli 85 decibel.
Per rendersi conto della corrispondenza, si pensi ad una sirena della polizia che ci sfreccia alla distanza di appena un metro.
Se poi si effettuano dei sorpassi, specie di mezzi pesanti come i camion, il frastuono aumenta esponenzialmente.
E non finisce qui, perché tenere il tettuccio aperto porta ad alzare ulteriormente il volume dell’autoradio.
Anthony Mikulec, autore della ricerca spiega che

Sulla base di questi risultati il consiglio è di non aprire il tettuccio se si devono fare lunghi spostamenti a una velocità che superi gli 85 chilometri orari.

Insomma per godersi la cabrio, meglio un giro in macchina lento e panoramico. Con meno rischi non solo per la perdita dell’udito ma anche per la sicurezza stradale. Le orecchie ringraziano.

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[Fonte: Agi Salute]
[Foto: Flickr Old European Cars, Eu-moto]