Il periodo passato nel grembo della madre è molto importante per lo sviluppo del bambino una volta nato. Sia a livello fisico che psicologico. Gli scienziati hanno ora puntato il dito sulle infezioni prenatali e sull’effetto che potrebbero avere su un futuro ed ipotetico manifestarsi della schizofrenia: il rischio in questo caso aumenta.
Lo studio, condotto dal dott. Marco Andrea Riva del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con diversi centri di ricerca svizzeri, tedeschi e danesi, ha dimostrato che non solo il rischio di schizofrenia aumenta in caso di infezioni prenatali, ma anche se il bambino, una volta adolescente viene sottoposto ad un forte stress. Fattore questo che unito ad episodi avversi nel corso della gravidanza, come spiegato sulla rivista di settore Science, può portare anche allo sviluppo di autismo e depressione.
Per giungere a queste conclusioni gli scienziati si sono basati su sperimentazioni condotte a livello murino, isolando i diversi fattori di rischio che conducevano alle suddette patologie. Utilizzando due particolari stimoli: l’esposizione ad un’infezione durante la gravidanza della madre e uno stress di tipo prolungato in quella che nei topi può essere considerata la pubertà. I dati raccolti hanno mostrato come gli animali nati da mamme “infette” durante la gestazione, esposti poi a stress sviluppassero disturbi comportamentali del tutto simili all’umana schizofrenia. Importante: questa patologia si è manifestata solo nelle cavie sottoposte ad entrambi i “fattori avversi”. Altrettanto significativo è apparso il fatto che i topi venuti a contatto con l’infezione in epoca prenatale siano risultati più sensibili allo stress, attraverso una risposta molto forte del sistema immunitario cerebrale.
Sebbene saranno necessari altri studi per trasportare definitivamente il modello murino su quello umano, la scoperta dei ricercatori appare compatibile con ciò che accade negli uomini. Si tratta dell’ennesimo elemento che ci conferma l’importanza di un corretto comportamento e del mantenimento di una salute ottimale da parte delle donne in gravidanza.
Fonte | Science
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