La meningite è una malattia molto invalidante: in alcuni casi è possibile curarla con facilità seguendo la giusta profilassi, in altri le sue forme fulminanti lasciano poco spazio a interventi, anche di tipo salvavita. Una cosa è certa, bisogna superare la paura del vaccino disponibile contro alcune sue tipologie.
Meningite, combattere esitazione vaccinale
In gergo viene chiamata esitazione vaccinale ed è un comportamento che nell’ultimo anno abbiamo visto manifestarsi anche contro il covid-19. Un atteggiamento che non va a favore della persona e della salute che si trova a rischiare la vita piuttosto che sottoporsi a un approccio terapeutico capace d’immunizzarla.
Quando le perplessità nascono nei genitori in merito ai vaccini infantili e il calendario vaccinale da seguire, la situazione si aggrava ulteriormente. Sebbene in questo momento il protagonista dei dibattiti sia il vaccino anticovid non bisogna dimenticare che esistono delle vaccinazioni fondamentali per la salute, legate per l’appunto a malattie batteriche molto invasive. Come combattere la paura del vaccino? Dando informazioni corrette e chiare che non consentano lo spargersi di fake news. Come ha spiegato ad AdnKronos Silvia Gambotto, pediatra di Libera Scelta:
E’ importantissimo che i pediatri siano in grado di comunicare su questo tema: i genitori sono molto sensibili e hanno paura della parola meningite, però si fa abbastanza confusione ed è difficile farne capire le diverse cause poiché nel calendario nazionale e regionale ci sono diverse vaccinazioni per meningiti differenti, tutte importanti e raccomandate.
Soprattutto nel corso del lockdown, ha sottolineato, alcune somministrazioni sono state rimandate e questo pone i pediatri nella situazione di dover contattare le famiglie assistite e verificare che il ciclo vaccinale venga completato.
Necessaria informazione corretta su vaccini
Purtroppo negli ultimi anni l’esitazione vaccinale è aumentata, raggiungendo il suo picco nel corso della pandemia, su vaccini totalmente sicuri, parte della normale pratica comune come l’antimeningococcico: si parla di formulazioni sperimentate da anni, senza genoma, antigenici e adiuvati che sono in grado di garantire in tutta sicurezza una risposta immunitaria per 5-10 anni.
È per questo motivo che bisogna fare una informazione il più possibile corretta e chiara sui vaccini. Come? Facendo discutere degli stessi solamente le persone che li hanno studiati e che quindi parlano per cognizione di causa. Al momento invece, alla ricerca di un audience “malata” si dà modo di dibattere sulla scienza a persone che non la conoscono e che con il loro agire rischiano di paralizzare, sottolineano gli esperti, anche la ricerca nel campo vaccinale.
Anche per quel che riguarda la meningite i problemi sono gli stessi: si ha paura che il vaccino scateni la malattia: cosa non vera perché il batterio non è presente.