Speranze dalla ricerca oncologica arrivano per un vaccino contro il cancro al seno. Stando ai dati diffusi dall’Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) il tumore al seno è quello con il più alto tasso di mortalità tra le donne (provoca il 17% delle morti dovute a causa oncologica): colpisce una donna su dieci. Solo in Italia sono stati diagnosticati 37.000 casi, 152 ogni 100.000 donne.
Il nuovo vaccino, sperimentato sui topi, si é rivelato un successo. Tanto da far affermare a Vincent Tuohy, immunologo coordinatore della sperimentazione del siero al Cleveland Clinic Learner Research Institute, nell’Ohio (Usa), che
se dovesse funzionare negli esseri umani come sulle cavie, sarebbe una conquista monumentale. Potremo eliminare il tumore alla mammella.
Gli studiosi spiegano su Nature Medicine che grazie alla sommistrazione di questo vaccino i topi non si sono ammalati, malgrado fossero stati modificati per avere una predisposizione genetica al cancro al seno.
A metà dei topi usati come cavie é stato inoculato un vaccino contenente a-lactalbumina, una proteina che si trova nella maggior parte dei tumori al seno, all’altra metà un vaccino che non conteneva questo antigene. Nessuno dei topi trattati con a-lactalbumina ha sviluppato il cancro, mentre tutti gli altri si sono ammalati.
I ricercatori ammettono che potrebbero passare anni prima che si giunga ad un vaccino contro il cancro al seno. Intanto, però, si procede piuttosto speditamente e si stanno già preparando i primi trial sulle donne. Sarà forse possibile vaccinarsi contro il cancro al seno un giorno non tanto lontano proprio come avviene per le malattie infantili. Come spiega lo stesso Tuohy:
Crediamo che questo vaccino possa un giorno essere usato per prevenire il cancro alla mammella nelle donne adulte allo stesso modo con cui i sieri hanno impedito lo sviluppo di molte malattie infantili.
Sarebbe un grande traguardo per la medicina preventiva. Nel frattempo utilizziamo gli strumenti di diagnostica tempestiva a nostra disposizione non trascurando i controlli di routine e l’autopalpazione. La diagnosi precoce è questione di vita o di morte.
[Fonti: Adnkronos; Corriere della Sera; Airc]