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Vaccino influenza suina: una confusione chiamata Italia

I casi di decessi legati alla nuova influenza A sono arrivati ad 11, e per questo sono sempre di più quelle persone che chiedono di essere vaccinate. Molti degli scettici del giorno prima, oggi si sono convinti a cambiare idea, e visto che nell’ultima settimana c’è stato il maggior numero di decessi, poco importa se gli effetti collaterali non sono ancora noti, meglio l’uovo oggi che la gallina domani.

In breve, tutti vogliono il vaccino, ma finora ancora nessuno lo ha ottenuto. Ma come mai? In tutto il Paese fino a questo momento sono stati vaccinati soltanto i medici, e nemmeno poi così tanti. Le motivazioni principali sono due: da un lato ci sono quelli che non vogliono farsi vaccinare, che sono la maggioranza (da un massimo del 95% in Piemonte ad un minimo del 60% della Puglia); dall’altro c’è una carenza e disorganizzazione da far paura. Ecco com’è la situazione a fine ottobre quando, secondo il Ministro Sacconi, in tutta Italia sarebbero stati disponibili i vaccini.

Il maggior numero di dosi è arrivato in Lombardia, dove sono arrivate già 210 mila dosi e, entro la fine della prossima settimana, ne sono previste altre 170-180 mila. La situazione peggiore è al Sud (ovviamente), dove troviamo città come Bari che, di fronte ad una richiesta di 700 mila dosi ne sono arrivate appena 30.000, o a Napoli, dove se non arrivate 130 mila su 800 mila.

Nonostante questo, in alcune Regioni, come il Piemonte, è già stato possibile cominciare a vaccinare le donne incinte, i bambini sopra i 6 mesi ed anche qualche anziano con malattie respiratorie. Ma questo non lo si deve ad un surplus di vaccini o ad una migliore organizzazione, ma proprio al fatto che sono stati i medici stessi a rinunciare ad auto-vaccinarsi, facendo avanzare delle dosi per la popolazione. Infatti questa seconda categoria di aventi diritto al vaccino potrà cominciare, nel resto d’Italia, a mettersi in fila già da lunedì prossimo nelle Regioni meglio organizzate, mentre in altre potrà cominciare a ricevere il vaccino addirittura verso fine novembre.

Per tutti gli altri invece i vaccini, se tutto dovesse andare per il verso giusto, saranno disponibili da gennaio in poi, quando ormai il picco della febbre dovrebbe essere alle spalle. Ma vediamo a chi rivolgersi. Le Regioni che hanno deciso che per ottenere il vaccino bisognerà rivolgersi al proprio medico di famiglia sono:

  • Toscana;
  • Emilia Romagna;
  • Lazio;
  • Calabria;
  • Basilicata;
  • Provincia autonoma di Trento.

Quelle che hanno stabilito che bisognerà rivolgersi alle Asl sono:

  • Lombardia;
  • Piemonte;
  • Provincia autonoma di Bolzano;
  • Friuli Venezia Giulia;
  • Veneto;
  • Marche;
  • Umbria;
  • Abruzzo;
  • Puglia;
  • Sicilia.

La possibilità di vaccinarsi nei centri sanitari o anche dal proprio medico sono:

  • Sardegna;
  • Campania.

Infine ancora indecise sul da farsi sono:

  • Molise;
  • Val D’Aosta.

[Fonte: Repubblica]