L’Organizzazione Mondiale della Sanità punta tutto sul vaccino italiano per curare l’ebola? E’ una domanda lecita da porsi, visto che è giunta notizia che l’autorità internazionale sia trattando per la fornitura di un milione di dosi per il 2015.
La trattativa è ovviamente tra l’OMS e la GSK, proprietaria della Okairos, il gruppo con residenza a Pomezia nel Lazio, che ha messo a punto il vaccino contro l’ebola da qualche settimana in sperimentazione in alcuni laboratori internazionali. L’annuncio è stato dato da Piero Di Lorenzo, dell’Irbm Science Park di Pomezia, che con Okairos ha fondato una joint venture per lo sviluppo e la produzione di questa soluzione.
Non vi sono specifiche sui costi ma appare evidente dalla velocità con la quale la commessa è stata richiesta che probabilmente il vaccino italiano contro l’ebola sia al momento quello che scientificamente abbia dato maggiori risposte in quanto ad efficacia. Come ha sottolineato Di Lorenzo, la FDA ha dato il via libera alla sperimentazione sui volontari umani pochi giorni dopo la consegna della richiesta in tal senso, dopo che è stata verificata una risposta positiva del 100% in laboratorio sulle scimmie. Le dosi inviate in Africa sono già state utilizzate nelle zone più colpite. Il Chad3Ebola-Zaire, come già specificato ai tempi della sua presentazione, verrà prodotto a Pomezia, unico luogo dove si è in grado di crearlo.
Con 7.470 contagi e 3.431 morti, la necessità di combattere e sconfiggere l’epidemia di ebola si fa sempre più forte. E sebbene le condizioni necessarie al trasporto siano di una certa difficoltà, tutte le precauzioni verranno prese affinché le dosi create possano giungere ove se ne ha più bisogno. Il centro di studi italiano, per produrre il vaccino contro l’ebola, ben presto si avvarrà di altri specialisti ed investirà in macchinari al fine di rendere disponibili nel 2015 le dosi richieste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
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