Entro la fine dell’anno la Novartis dovrebbe mettere in commercio il vaccino contro le meningiti causate dal meningococco B. Questo batterio è responsabile del maggior numero di casi di questa patologia in Italia, fattore che rende il farmaco davvero importante per la nostra salute.
Dopo la Comunità Europea lo scorso gennaio, anche l’Agenzia del farmaco italiana ha dato il suo via libera al commercio. Sebbene alcune fasce della popolazione sembrino essere contrarie ai vaccini per partito preso, questa vaccinazione è molto importante perché adatta a difendere da questa malattia anche i neonati. A livello tecnico, come spiegano spesso gli esperti, fino ad ora erano disponibili solo vaccini capaci di proteggere contro i ceppi A, C, Y e W135 della meningite meningococcica .
Questa nuova formulazione, tra le altre cose messa a punto in Italia, darà modo di salvare molte vite e al contempo agire in modo adeguato rispetto a questa “pandemia” nel resto del mondo dove in alcuni paesi la meningite da meningococco è caratterizzata da una particolare virulenza e diffusione. Questa particolare tipologia di meningite è considerata particolarmente pericolosa perché non presenta sintomi che possano preavvisare il suo arrivo, e può portare alla morte il paziente colpito nel giro di uno o due giorni. Normalmente è letale nel 9-12% dei casi, ma se non opportunamente curata, la mortalità può raggiungere il 50% delle persone colpite. E se questo non fosse abbastanza, non dobbiamo dimenticare che almeno un quinto delle persone che riescono ad uscirne, poi rischia di rimanere vittima di gravi disabilità, sia fisiche che cerebrali.
In particolare questo ceppo è causa del contagio del 77% dei bambini che la contraggono sotto l’anno di età, con conseguenze di importanza tale da portare gli esperti a studiare se sia il caso di inserire questo vaccino tra quelli obbligatori al secondo mese di vita. Il campione clinico di sperimentazione ha coinvolto anche 1500 bambini e la tollerabilità della formulazione dai minori è stata ampiamente provata.
Photo Credit | Thinkstock