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Scoperto nuovo batterio resistente agli antibiotici

Un nuovo ceppo di Klebsiella pneumoniae resistente agli antibiotici è stato scoperto ed isolato dal laboratorio di Microbiologia clinica dell’ospedale Careggi di Firenze. Una minaccia conosciuta, che però ancora una volta mostra di sapersi modificare e giungere sotto nuove forme.

E’ stata l’Associazione Microbiologi clinici italiani a darne notizia. Non vi è bisogno di nessun allarmismo (deve essere sottolineato, N.d.R.), quanto la necessità di tenere sotto controllo questo nuovo ceppo di Klebsiella pneumoniae: non si può sottovalutare un contesto come quello attuale caratterizzato da una sempre minore validità degli antibiotici nella cura delle patologie batteriche a causa di un uso scorretto fattone dalla popolazione. Nello specifico si parla di una varietà resistente alla colistina, un antibiotico ritenuto tra i più efficaci nel combattere le infezioni severe, soprattutto quelle di tipo polmonare. Come spiega ai media Gian Maria Rossolini, il direttore del laboratorio ospedaliero autore della scoperta:

La variante genetica identificata è particolarmente allarmante perché il clone del batterio Klebsiella pneumoniae è resistenti ad antibiotici ad ampio raggio sia in Italia che altrove, e può provocare polmonite batterica. Il ceppo era di origine clinica, da un paziente che non era mai stato trattato con colistina e il gene mcr-2 è risultato facilmente trasferibile per coniugazione.

Cosa significa questo per i pazienti? In poche parole che la resistenza agli antibiotici, soprattutto negli ospedali, può esprimere tutta la sua complessità e la sua pericolosità, essendo presenti all’interno di questo contesto persone con ridotte capacità immunitarie. E che l’Italia conferma di essere uno dei paesi in cui il problema è più diffuso: non va dimenticato che la penisola ha conquistato il triste premio di stato europeo con il maggiore numero di batteri resistenti ed uno di quelli in cui l’uso scorretto di questi farmaci continua senza inversioni particolari di tendenza.

Questo nuovo ceppo di Klebsiella Pneumoniae mette ancora una volta tutti davanti alla necessità di cambiare per evitare spiacevoli conseguenze.

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