Dal 24 al 30 aprile 2017 si celebra la Settimana mondiale dei vaccini, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare gli adulti sulla importanza di sottoporre i bambini a regolari vaccinazioni per sconfiggere alcune pericolose malattie, dalla poliomelite alla meningite passando per il più comune morbillo. Ed è la SIN (Società Italiana di Neonatologia) a riprendere l’appello lanciato dalla OMS (sull’aumento del rischio di epidemie di morbillo in Italia) e rimarcare l’importanza di comportamenti consapevoli.
Dice Mauro Stronati, presidente della SIN:
Non si può e non si deve mettere in discussione l’importanza e la necessità delle vaccinazioni per il bene del singolo e della comunità. Se un numero consistente di genitori opterà per non vaccinare il proprio bambino verrà meno l’effetto gregge, cioè la protezione derivante dalle vaccinazioni collettive, che finora ha rappresentato una garanzia, in particolare per quei bambini che non hanno potuto ricevere le vaccinazioni perché immunodepressi o affetti da gravi patologie croniche. Siamo a conoscenza di lattanti che hanno contratto la meningite da Haemophilus influenzae di tipo b (Hib), malattia prevenibile con la vaccinazione, e che ora portano con sé le sequele neurologiche incluso un ritardo mentale, come effetto della scelta dei loro genitori; o di adolescenti non vaccinati che hanno contratto la poliomielite e vivono ora le conseguenze della paralisi neurologica
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