Un unico farmaco contro i virus più pericolosi? A questo stanno lavorando i ricercatori della Università di Siena e del Cnr che hanno individuato nuove molecole capaci di inibire la proteina umana DDX3, di cui si nutrono per esempio HIV e epatite. I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista americana PNAS – Proceedings of the National Academy of Sciences, aprono nuovi scenari anche se c’è ancora molto da lavorare.
Il nuovo farmaco si differenzia dagli antivirali fino ad oggi usati per la sua area di azione. Le molecole sviluppate in laboratorio non colpiscono infatti i classici componenti virali (come fanno gli attuali medicinali in commercio) ma inibiscono una proteina umana, la RNA elicasi DDX3, che i virus utilizzano per infettare la cellula e replicarsi. Andando a bloccare la proteina che causa il moltiplicarsi del virus, si potrebbe così sconfiggere alcune delle più importanti infezioni. I vantaggi dell’unico farmaco antivirale sono tanti e evidenti. Tra i tanti, uno dei più importanti è questo: gli inibitori sviluppati sono in grado di essere efficaci contro tutti i virus, anche quelli mutanti, che risultano resistenti ai farmaci ora utilizzati.
Il farmaco unico al quale i ricercatori della Università di Siena e del Cnr stanno lavorando può dunque essere in grado di colpire il tanto temuto virus dell’HIV, ma anche virus caratterizzati da morfologia e meccanismi di replicazione differenti, ad esempio quello che causa epatite C (HCV), febbre Dengue (DENV), quello del Nilo Occidentale (WNV), della stessa famiglia del virus Zika. I primi risultati ottenuti in laboratorio sono confortanti e hanno mostrato che il composto ha pienamente mantenuto il suo profilo di attività contro tutti i ceppi di HIV resistenti alla terapia utilizzata attualmente. C’è ancora molto da lavorare ma la strada sembra essere quella giusta e i ricercatori sono ottimisti: presto potrebbe esserci un unico farmaco contro i virus più pericolosi.
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