Alzheimer, gli scienziati tentano il tutto per tutto per combattere questa tremenda malattia. Oggi vi raccontiamo di un progetto globale che è appena partito: si chiama IGAP (International Genomics of Alzheimer’s Project) e sono sicura che ne sentiremo parlare molto nei prossimi anni. I ricercatori di vari Istituti hanno deciso di collaborare, unire i propri dati, i volontari e le banche dati. Lo scopo è quello di colpire e cancellare la malattia di Alzheimer, passando attraverso la totale mappatura genetica. L’impegno come capite è arduo: trovare dei geni responsabili, delle proteine sensibili, o altro, in mezzo ad una marea infinita di esami completi di DNA e confronti incrociati. La realizzazione di questo progetto dà vita ad una banca dati comune che include già informazioni genetiche di più di 40.000 persone: affette dall’Alzheimer e non. E’ come cercare un ago in un pagliaio.
E di fatto questo sarà: attualmente di tale forma di demenza senile non si conoscono le cause, ne possibilità di cura. Le terapie che si utilizzano attualmente, servono solo come palliativi, per rallentare il decorso o comunque alleggerire i sintomi di questa patologia incurabile e che porta inesorabilmente alla morte, passando dal buio della disabilità totale. Gli scienziati sono convinti che lavorando insieme si potranno risparmiare molti anni di ricerca vana, per arrivare a scoprire i segreti nascosti nel dna di chi si ammala. Sicuramente hanno ragione ed il tempo gioca un ruolo determinante: Nel “World Alzheimer Report” del 2010, l’Alzheimer’s Disease International, ovvero l’organizzazione Internazionale sulla Malattia di Alzheimer si stima che nel mondo ci siano attualmente 35,6 milioni di persone colpite da demenza, che diventeranno 65,7 milioni entro il 2030 e 115,4 milioni entro il 2050. Ciò significa che se nell’anno appena concluso, globalmente sono stati spesi circa 604 milioni di dollari, per questa patologia, è facile prevedere che negli anni successivi tali prestazioni metteranno in ginocchio ogni assistenza sanitaria del mondo! E pensare che quasi ovunque, i malati di Alzheimer sono abbandonati alle cure dei familiari, che spesso si consumano col loro amato congiunto.
Al progetto partecipano i maggiori consorzi internazionali dedicati alla Malattia di Alzheimer. Nel gruppo europeo sono presenti anche dei ricercatori italiani che operano presso l’IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma. L’ IGAP sarà supportato dall’Associazione Alzheimer (www.alz.org) e dal Piano Fondazione Alzheimer (www.fondation-alzheimer.org).