Dove nasce la scrittura nel cervello? Ce lo spiegano i ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora in collaborazione con Gabriele Miceli e Rita Capasso, rispettivamente dell’Università di Trento e della Sca di Roma.
Scrivere è un’azione molto più complessa di quello che può sembrare: il cervello è in grado di farlo solo nel momento in cui possiede un ampio vocabolario di parole scritte e la capacità di riprodurre in modo corretto la sequenza di lettere che compongono le stesse. I ricercatori sono stati in grado di individuare le aree dell’emisfero sinistro legate all’ortografia ed alla capacità di scrittura. Esse sono rispettivamente quelle dedicate alla memoria a lungo termine e alla memoria di lavoro.
I risultati dello studio dedicato sono stati pubblicati nel numero di febbraio della rivista di settore Brain. Spiega il dott. Miceli:
Per la prima volta abbiamo individuato le regioni dell’emisfero sinistro che contengono il vocabolario delle parole scritte e quelle che garantiscono una buona memoria di lavoro .Il vocabolario delle parole scritte è rappresentato nel lobo frontale e in quello temporale, mentre la memoria di lavoro è garantita da un’area specifica del lobo parietale. Questi risultati chiariscono aspetti importanti dell’organizzazione dei processi di scrittura e contribuiscono a comprendere meglio i rapporti fra le basi anatomiche del linguaggio scritto e quelle di altri processi linguistici e cognitivi
Perché questa ricerca è così importante? E’ presto detto: dà modo di analizzare più da vicino i danni causati dalle lesioni cerebrali che, più di una volta, hanno mostrato di essere in grado di creare problemi in tal senso. Per giungere alle loro conclusioni gli esperti hanno studiato le lesioni di 27 persone affetti da disturbi di scrittura dopo essere stati colpiti da ictus. Le aeree colpite sono state trovate grazie ad una metodologia chiamata “voxel-based mapping” che ha reso possibile una individuazione certa.
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