L’epilessia è una patologia neurologica che necessita di un controllo costante per non creare danni: in tal senso è ora disponibile una nuova terapia di emergenza in caso del manifestarsi di convulsioni a base di midazolam che potrebbe davvero fare la differenza nell’approccio alla malattia nei bambini.
Ricordiamolo, l’epilessia è un disturbo di tipo neurologico che può essere caratterizzato da crisi ricorrenti ed improvvise nel quale il cervello va in letteralmente in “blackout”. Quando ciò accade ai bambini ed agli adolescenti, soprattutto se gli attacchi sono corredati da crisi convulsive, vi è la necessita di intervenire tempestivamente per evitare che gli stessi possano riportare danni nel disturbo cognitivo ed il nuovo farmaco approvato peri bambini dai 3 mesi ai 18 anni, a base di midazolam, il Buccolam, sembra rispondere in modo adatto a tale esigenza di limitare le convulsioni.
Sono molti i fattori dei quali tenere conto quando si parla di epilessia e bambini. Sapevate che in particolare durante i primi mesi di vita, i neonati sono ad alto rischio di crisi epilettiche perché il cervello in fase di sviluppo è più predisposto rispetto al cervello maturo? Commenta il Prof. Bernardo Dalla Bernardina, Direttore U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona – Policlinico G. B. Rossi:
Le crisi epilettiche sono effettivamente un disturbo molto frequente nell’infanzia, in particolare nei primi due anni di vita e in età scolare, tra 6 e 12 anni. Molte forme di origine genetica cessano spontaneamente con la crescita, mentre le epilessie secondarie ad altre patologie e traumi del sistema nervoso hanno un decorso meno prevedibile. Se dura meno di 5 minuti, una crisi convulsiva si risolve spontaneamente senza lasciare conseguenze, ma oltre i 5 minuti aumenta notevolmente il rischio che non si arresti da sola e che, prolungandosi per parecchio tempo, comporti danni irreversibili a carico del cervello.
E’ proprio per evitare ciò che la nuova terapia di emergenza è stata messa a punto. Chiedete maggiori informazioni al vostro medico curante su come ottenerla se necessario.
Photo Credit | Thinkstock