Home » Neurologia » Ictus favorito da carenza di vitamina D

Ictus favorito da carenza di vitamina D

Vi è maggiore rischio di rimanere vittima di un ictus se si ha una carenza di vitamina D. Ancora una volta uno studio scientifico ci conferma l’importanza di questo nutriente per la nostra salute e per il corretto funzionamento del nostro organismo.

 

Assumere le adeguate dosi di vitamina D rappresenta una protezione dalla comparsa dell’ictus. E ce lo conferma la ricerca condotta dagli scienziati del Yashoda Hospitals, in India e del Nizam Institute of Medical Sciences (NIMS) che hanno preso in considerazione un campione di 250 pazienti per un periodo di follow up di due anni, notando che quasi il 50% di loro era affetto da una carenza di vitamina D cronica e che al pari di fattori di rischio, coloro che presentavano questa condizione, avevano maggiori possibilità di rimanere vittime di questa patologia. Spiega il dott. Jaydip Ray Choudari, esperto in neurologia e tra i firmatari dello studio:

La vitamina D viene sempre più associata a una serie di disturbi tra cui le malattie cardiovascolari. Il nostro studio dimostra che, oltre ad altri disturbi, la vitamina D è associata anche con l’ictus.

L’ictus è una grave patologia che colpisce il cervello e che rischia di lasciare le persone in uno stato di invalidità permanente. Potenzialmente mortale, esso può essere prevenuto con un sano comportamento alimentare, movimento e le giuste dosi di vitamina D. Questo nutriente è conosciuto anche con il nome di vitamina del sole, a causa del fatto che è attraverso l’esposizione solare che la stessa viene sintetizzata ed assorbita dal nostro corpo.

Cosa fare quindi per evitare di sviluppare questa mancanza? Assumere alimenti che contengono vitamina D in buone dosi, favorendo l’esposizione al sole (con le dovute precauzioni, N.d.R.). Aggiungere a tutto ciò della sana attività fisica ed uno stile di vita sano aiuterà a tenere lontano dal proprio organismo l’ictus e tutte le spiacevoli conseguenze che lo stesso può portare.

Photo Credit | Thinkstock