L’asma è una delle prime 5 malattie croniche al mondo e sempre più spesso colpisce giovani e bambini. Basti pensare che solo nel nostro Paese si contano circa 4 milioni di asmatici e il trend, purtroppo, continua a crescere. Ma da pochi mesi è disponibile nuova cura, attualmente utilizzata da pochi centri specialistici, tra cui il Servizio di Pneumologia Interventistica dell’Ospedale Poma di Mantova: la termoplastica bronchiale.
Come hanno spiegato gli esperti, la nuova tecnica sarà affiancata alle terapie farmacologiche attualmente in uso, che spesso però non si dimostrano risolutive nel controllo dell’asma, soprattutto nei soggetti colpiti dalle forme più severe. Attualmente in Italia sono stati trattati 20 pazienti e a Mantova il trattamento si concluso positivamente per 2 pazienti che presentavano una forma severa di asma, che le costringeva al frequente ricorso a terapia cortisonica e a ricoveri ospedalieri per gravi riacutizzazioni.
Il sistema è costituito da un apparecchio a radiofrequenza e da un catetere in grado di tenere sotto controllo l’asma riducendo la massa di muscolo liscio delle vie aeree. Il trattamento consiste in 3 procedure a distanza di almeno 3 settimane l’una dall’altra, e viene eseguito durante la broncoscopia effettuata in sedazione: attraverso l’erogazione di energia termica e il riscaldamento controllato delle pareti delle vie aeree, il tessuto che costituisce il muscolo liscio riduce la sua dimensione, lasciando così lo spazio per una più agevole respirazione e diminuendo la gravità dei sintomi e la frequenza degli attacchi d’asma.
Secondo gli studi scientifici la termoplastica bronchiale ha portato un netto miglioramento dei pazienti trattati in termini di riduzione di attacchi, visite al pronto soccorso e giorni di lavoro o studio persi ed è una tecnica assolutamente sicura, con benefici che durano nel tempo. I vantaggi di questa innovativa metodologia, infatti, sono mantenuti fino a 5 anni.
Via| Azienda Ospedialiera Carlo Poma; Photo Credit| Thinkstock