Ha ucciso sua madre con 5 coltellate. E’ accaduto domenica scorsa a Manoppello Scalo (Pescara). Il killer si chiama Valentino Di Nunzio, ha 27 anni e soffre di disturbi psichici. Eppure a guardarlo sembra un ragazzo come tanti. Eppure….Basta vedere il video che ha inserito su You Tube nel Marzo del 2010 per capire che qualcosa di drammaticamente violento c’è nella sua anima. Sarebbe stato un attore perfetto, se le agghiaccianti parole abbinate alle immagini non fossero in realtà frutto del suo pensiero malato.
Si tratta di un cortometraggio di circa 9 minuti, molto ben girato, di qualità. Il titolo, “La dodicesima vittima”. E’ la storia di come e perché un assassino decide di uccidere, di come sceglie le vittime, di cosa rappresenta per lui la morte:
“Forse sono pazzo, ma la pazzia è vera, come la morte. La morte, lei non ti tradisce, arriva e basta, senza stupidi convenevoli”……..”Il killer dell’ascia è arrivato alla sua undicesima vittima! Eh, mi sentivo un dio castigatore, avevo il sangue alla bocca, quanto basta per uccidere e nel mio giardino c’è sempre carne fresca da macellare”….”Tutti sono buoni a far nascere qualcuno, ma uccidere? E’ lì che ti senti vivo, quando decidi di uccidere”…..”volevo un pollo da sgozzare”.
Sono solo alcuni passaggi che ho trovato nel video, che vi invito a vedere fino alla fine. Occorre scorrere i titoli di coda per comprendere quanto ci sia di terrificante in questa storia. Valentino di Nunzio dal 2006 soffriva di una grave sindrome psicotica, per la quale era in cura già dal 2006. Eppure realizza questo video shock, con la partecipazione del papà, del cugino e di altri amici. Forse un test, per vedere se riusciva a far passare il suo pensiero malato come un videclip, un gioco, un atto creativo senza pericoli, magari anche educativo. Chissà che non avesse pianificato il tutto, per sentirsi oggi ancora più onnipotente, per aver fregato tutti, per essere diventato famoso per aver ucciso, perché come spiega nel cortometraggio
“per uccidere ci vuole coraggio”.
Semplicemente, magari questo video non c’entra nulla con quello che è successo. Eppure la coincidenza lascia da pensare. E’ difficile comprendere la mente umana, ed ancora di più lo è se questa è malata. Ma mi domando. Non si poteva evitare? Chi ha in cura un paziente psichiatrico, non dovrebbe accorgersi di queste lacerazioni profonde, che è latente in lui una mania omicida? E non dovrebbe condividerle con i familiari? E questi a loro volta, a conoscenza di un video simile non si preoccupano? Forse no, perché magari in quel momento la malattia di Valentino aveva tutt’altro aspetto. E’ relativo dirlo ora, magari ci impressiona perché oggi l’omicidio l’ha commesso veramente. Se così non fosse stato, si sarebbe trattato di un ragazzo normale, ma come dice nel video:
“E’ pazzesco come le persone riescano a pensare che un assassino sia qualcosa di lontano da loro, ed invece no, io c’ero sempre stato!”.
Vorrei la vostra opinione amici di Medicinalive
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Fonte: La Repubblica