Difficoltà a dormire, mal di testa, senso di agitazione, palpitazioni, terrore al minimo sussulto: sono sintomi comuni in chi si è trovato a vivere l’esperienza del terremoto, soprattutto in questi giorni e dopo i fatti drammatici di ieri. L’ansia da terremoto ormai pervade tutto il nord d’Italia, toccando da vicino anche chi ha solo vissuto le scosse in una città lontana. Gli eventi di ieri sono stati quanto mai destabilizzanti per la psiche. Se mai fosse possibile, ci si stava abituando alle scosse continue, certi che lo sciame sismico stesse passando e che a breve si sarebbe tornati ad una vita quasi normale, basata sulla ricostruzione.
Ma ecco che è arrivato un imprevisto altro forte terremoto, che ha ucciso più del primo. E l’ansia da terremoto, diventa panico che da fisiologica reazione emotiva può sfociare in una vera patologia se tale situazione è reiterata nel tempo e non viene trattata: la terra continua a tremare e chi si trova in questi contesti si sente sempre sotto pressione, in allarme. A soffrirne maggiormente gli anziani e le donne o comunque le persone tra i 30 ed i 45 anni: in genere genitori di bambini piccoli per i quali si teme maggiormente. La persona colpita da questa ansia da catastrofe non riuscirà più a gestire nulla, tutto diventerà complesso e vissuto nell’angoscia, si perde la capacità di controllare le normali pressioni esterne, gli imprevisti quotidiani. Ma allora cosa fare?
Prevenire: evitare che l’ansia da terremoto si interiorizzi e sfoci nella malattia, innanzitutto. Trattare chi vive già stati fobici o di psicosi, onde evitare attacchi di panico. E’ per questo che nelle aree colpite sono già al lavoro team di psicologi, con l’obiettivo di aiutare a combattere l’ansia e a superare il dramma. Importante è far sentire le persone coinvolte al sicuro, supportate, non sole ed abbandonate a loro stesse. Utile è poi evitare di soffermarsi (per chi non vive in prima persona i fatti) sulla drammaticità degli eventi raccontati in televisione o dai giornali: se si vive con uno stato ansioso il terremoto in Emilia, pur risiedendo a Milano, più che dormire con le scarpe ai piedi (pronti a fuggire) è meglio guardare un film divertente piuttosto che un’edizione speciale sul sisma. E gli animali? Molte persone vivono in ansia anche per i propri pets. Va ricordato che questi hanno una sensibilità particolare al sisma e che in genere sanno cavarsela meglio di noi. Gestire l’ansia anche nei loro confronti è importante.
Una particolare attenzione occorre averla con bambini ed adolescenti: lo stress da calamità difficilmente li colpisce in modo diretto (più facile per gli adulti), ma ciò non toglie che possono risentire molto profondamente degli stati emotivi delle persone che li circondano. I genitori devono mantenersi forti e calmi, mai dimostrare paure. Bambini ed adolescenti rimangono tranquilli se rassicurati. Di contro, se angosciati, possono tenere pericolosamente (e più o meno involontariamente nascosto) questo malessere, che nel tempo potrebbe interiorizzarsi e sfociare in patologia. Loro quindi sono particolarmente a rischio.
Occuparsi dei più giovani significa salvaguardarli e al contempo reagire: da loro si può trovare la forza di ricominciare. Consigli? Sono quelli generali sulle ansie: se queste alterano la qualità della vita vanno affrontate con un esperto psicoterapeuta. Mai ridicolizzare le paure e le ansie altrui, soprattutto dei bimbi e degli adolescenti. Tutto ciò va affrontato, non evitato. Solo così si può superare.
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